Pechino 2008, vietato credere.
La Cina fa un'altra brutta figura. L'ennesima, e come al solito mostra la faccia sotto la maschera, che ormai non le sta più incollata bene, non copre più le nefandezze sottostanti. E adesso il CIO sta zitto, probabilmente starà mugugnando tra sè e sè, si starà accorgendo della pericolosità della scelta olimpica, ripensando a una qualche moralità nascosta in nome del dio-sponsor. Lascio la parola alla Repubblica perchè non so più come raccontare queste cose assurde.
PECHINO - Niente opuscoli, rosari, statuette piene di acqua santa, catenine con la croce. Giornalisti, atleti e gli altri membri delle delegazioni amanti del ninnolo religioso dovranno lasciare tutto a casa, per Pechino 2008. Non potranno portare con sè "materiali usati per qualsiasi attività religiosa o politica o per dimostrazioni".
La rigida disposizione fa parte della lista degli oggetti che è "proibito" introdurre in Cina. La nota è stata diffusa oggi dal Bocog, il comitato organizzatore delle Olimpiadi. Ci sono poi oggetti la cui importazione è stata "ristretta" ai membri accreditati della cosidetta "famiglia olimpica" (vale a dire componenti e accompagnatori delle squadre, funzionari delle federazioni olimpiche e giornalisti): tra questi compaiono le "bandiere di paesi che non prendono parte ai Giochi Olimpici".
La novità ha stupito negativamente i membri delle delegazioni nazionali presenti a Pechino. E' la prima volta che norme di questo genere vengono introdotte in occasioni delle Olimpiadi, dove è normale per le squadre avere esponenti religiosi al seguito. Ad esempio, la delegazione italiana ha sempre tra i suoi membri il responsabile per lo sport della Conferenza Episcopale, il vescovo di Fidenza Carlo Mazza.
Credo fuorilegge. Obiettivo delle norme restrittive sarebbero con ogni probabilità gli attivisti buddisti tibetani o filo-tibetani, i musulmani della minoranza etnica degli uighuri e i membri della setta religiosa del Falun Gong, che in Cina è fuorilegge. Non è chiaro se nella categoria degli articoli "proibiti" rientrino copie del Vangelo o di altri libri sacri, come il Corano, che certamente alcuni membri delegati avranno con sè dall' 8 al 24 agosto del 2008.
La lista è contenuta in un libro presentato oggi alla stampa internazionale. Nel corso dell'incontro, i responsabili del Bocog hanno presentato l'organizzazione del lavoro della stampa e dei movimenti nella capitale e nei luoghi in cui si svolgeranno le gare. Il Bocog ha ribadito quanto già solennemente affermato in passato: dal 1 gennaio 2007 all'ottobre del 2008 -quando si concluderanno le Paraolimpiadi- i giornalisti stranieri in Cina avranno completa libertà di movimento e potranno intervistare tutti i cittadini cinesi che acconsentiranno a parlare con loro. In seguito verranno ripristinate le vecchie regole che impongono ai giornalisti di notificare i propri movimenti fuori dalla città di residenza e di chiedere un'autorizzazione ai dirigenti locali per le interviste.
Tra i delegati al World Press Briefing hanno suscitato preoccupazione anche i problemi legati all'accesso a Internet (una libertà pesantemente censurata dal governo di Pechino) e alle trasmissioni delle televisioni straniere, che spesso vengono interrotte quando toccano temi ritenuti "delicati" dalle autorità cinesi.
4 comments:
E' una vergogna. Ma si rendono conto che stanno organizzando un'Olimpiade oppure pensano di fare una passerella nazionale e di proibizionismo cinese? Comunque non la prendo con loro, la prendo con chi permette al BOCOB di fare scelte simili. E non voglio pensare al doping...
Pechino 2008: pessima vetrina,meglio andare oltre, immediately. Un bacio Sara.
Ma non si possono esporre simboli religiosi o non si possono portare nemmeno privatamente(ovvero tenere una copia del corano nel cassetto)?In ogni caso la prima ipotesi non mi pare di per se scandalosa se serve a proteggere l'incolumità di persone o a non creare situazioni pericolose!Ogni nazione ha le sue leggi,quando si decide di fare qualcosa in quel paese si deve sottostare a quelle leggi,altrimenti si può pure fare a meno di andarci!
Ciao Luca!
Sono d'accordo con te, infatti ormai non so neanche più cosa aggiungere!
Anzi si, ho deciso una cosa fondamentale: non imparerò il cinese!
Siccome non credo sia giusto che per fare i volontari alle olimpiadi sia obbligatorio conoscere la lingua locale (non credo che tutti i volontari ad Atene conoscessero il greco), io intanto non lo imparo, e se vorranno prendermi lostesso bene, se no non sanno cosa si perdono! Io non ho tempo da perdere per imparare una lingua difficilissima e che tra l'altro non mi piace quando loro vogliono un buon livello di conversazione!
Caro anonimo, c'è già una (giusta) norma olimpica che prevede che non si possa fare propaganda politica e/o religiosa durante le olimpiadi. Di solito però è il comitato organizzatore che fa in modo che tutte le federazioni e i loro membri (tra cui ovviamente gli atleti) possano praticare la loro religione liberamente. Il problema cinese è che vogliono impedire proprio questo, e hanno proibito di portare simboli religiosi privati. Poi hanno rettificato alla figuraccia, ma rimane sempre la palese volontà censuratoria, su tutti i fronti.
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