5.5.07

Doping&co



Ivan Basso, grande ciclista dall'estate scorsa
-come tanti sapranno- è indagato a causa di presunti contatti col medico spagnolo Fuentes, che ha l'accusa di "traffico e somministrazione di sostanze o favoreggiamento di metodi dopanti". A causa di questo, il vincitore del Giro d'Italia era stato sospeso dalla sua squadra (una delle più forti al mondo) la CSC, e non aveva corso il Tour.
Adesso è coinvolto in una nuova indagine di Bergamo, sempre per traffici di sostanze illecite, ha lasciato per sua volontà (così dice) la CSC, e quindi è a rischio la sua partecipazione al giro d'Italia.
Sembra però che si stia decidendo a collaborare, non so se per obiezione di coscienza o per evitare la squalifica che sarebbe inevitabilmente di due anni...Nell'indagine bergamasca sono indagati anche la sorella di Basso, fidanzata di Mazzoleni (corre per l'Astana, già coinvolto nella vicenda doping legata al medico Santuccione), e l'azzurro Paolini (che corre per la liquigas). L'ultima news è che MacDonald e CocaCola (tramite il suo marchio Powerade), sono pronti a offrire una squadra a Basso se collabora con la giustizia e se può correre nel pro tour (cioè l'insieme delle corse più importanti della stagione, in cui possono gareggiare le squadre più forti).
Nel frattempo, il comitato organizzatore del tour annuncia controlli a sorpresa a qualsiasi corridore, una lotta al doping serrata anche contro i grand nomi...Sarà, ma l'anno scorso erano partiti con la stessa idea, ma il vincitore (Landis) è risultato dopato, e successivamente sospeso dalla sua squadra (la Phonak).
A me questi licenziamenti dei corridori proprio puzzano di bruciato (anche se occorre essere garantisti), perchè una qualsiasi persona non può farsi flebo da sola, nascondendosi da tutti quelli che lo circondano 24 ore su 24! Non credo alla buona fede di tutte le squadre, certo qualcuna che lavora bene ci sarà, ma se all'interno di un team vengono indagati (anche in diversi periodi) più corridori, non si può parlare solo di "coincidenza". Il doping è ormai radicato nello sport, si evolve come qualsiasi disciplina scientifica, sta penetrando in TUTTI i livelli, a partire da quelli AMATORIALI. Il ciclismo è diciamo la "cartina tornasole" di questo fenomeno, dallo scandalo Festina in poi...E' uno sport che senza questa piaga così diffusa sarebbe romantico e eroico, perchè comunque i ciclisti lottano con le loro gambe su un mezzo così sottile e leggero contro le intemperie, l'attrito dell'asfalto, i percorsi impervi...
Si dovrebbe capire però che se un professionista per vincere deve mantenere una media di circa 40 all'ora (comprese le salite!) per 21 giorni per poco meno di 4000 km è più facile che ricorra a metodi "chimici"! Quindi gli organizzatori del tour, invece di sbandierare persecuzioni inutili, potrebbero benissimo accorciare il percorso, cosa che porta meno sponsor (tutti i cartelli pubblicitari lungo le tappe) ma forse più pulizia. E i telecronisti dovrebbero incitare alla lentezza, e se vedono che in una tappa da 250 km si è matenuta una media sopra i 40 orari dovrebbero invitare a andare più piano, non spettacolarizzare questa velocità!

3 comments:

Anonymous said...

Sara ti sto preparando un bel beverone per la prima gara dei playoff!!
...vedrai come corri...

Sar@ said...

E io ti denuncio!!
...Vedrai come scappi...

Anonymous said...

Ma nel titolo c'è scritto Doping&Ico?