28.6.07

Ma basta!

Ancora doping: ormai oltre alle ondate di calore bisogna cominciare a parlare di ondate di doping, che sembra pervadere insistentemente ogni sport di resistenza. Sono indagati Gibilisco (che rischia più di due anni di squalifica perché gareggia per la guardia di finanza), Petacchi, trovato positivo al sambutamolo, e che ha rinunciato alle controanalisi per risparmiare tempo per poter gareggiare al tour de france. Questi sono solo due nomi di spicco tra i tanti coinvolti (tra cui anche Di Luca, convocato a deporre il 7 luglio). E intanto parla la federazione dei medici sportivi, tentando di difendere i medici coinvolti, con la certezza della loro buona fede. Si lamentano perché nell’antidoping non sono rappresentati come medici, ci sono solo magistrati, cosa pericolosa perché si rischiano i qui-pro-quo e una complicità tra medico e atleta. La complicità è indipendente dalla rappresentanza medica, e lo sanno perfettamente. E’ dovuta alla voglia di emergere, sia dell’atleta che del dottore. I qui-pro-quo poi non possono accadere, dato che il medico dopo 11 anni di studio dovrebbe sapere quali sono le sostanze dopanti e pericolose, esattamente come conosce benefici e controindicazioni dei farmaci.
Essendo in Italia, poi, forse è forte il rischio di nominare un medico già colluso con questi loschi affari. Forse è solo mero pregiudizio, però sentire parlare i presidenti dei medici a difesa della categoria fa pensare alle corporazioni, e l’unico risultato è che la gente ha meno fiducia nel “sistema”.
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27.6.07

Epica moderna




Epica moderna. Un ossimoro? Basta aver visto la terza gara della finale di Coppa America per dare la risposta.
Regata partita con quasi due ore di ritardo a causa di “salti di vento”, cioè raffiche in direzioni diverse anche all’interno del campo di regata. Si pensa che il vento “migliore” sia a destra, e infatti New Zealand sceglie quel lato, mentre il team meteo di Alinghi sceglie la sinistra. E commette un grave errore, anche perché con la tattica della separazione (altra mossa sbagliata) già alla prima boa i Kiwi hanno 350 metri di vantaggio. Un’enormità, non si era mai visto prima in una finale. Si pensa ovviamente che sia a causa del vento incostante, ma a questo punto la regata non può essere annullata. Finisce così il primo lato di bolina, e comincia il primo di poppa, in cui Alinghi recupera qualcosa, ma sono comunque briciole rispetto ai 350 metri. Poi, il colpo di scena, degno del miglior film hollywodiano: il prodiere (quello che sta sulla “punta” anteriore della barca) cade in acqua, perché durante una strambata, era appeso a una scotta tesa. L’equipaggio però ha anticipato (credo di due secondi) la manovra, la scotta si è allentata, lui è caduto. E’ prontamente risalito in barca, con un’agilità spaventosa, ma il jennaker (la vela che stavano issando) si è impigliato in una scotta, e così non hanno potuto completare la manovra, e hanno impiegato qualche minuto per liberarlo. E Alinghi è così passata in vantaggio, finendo il terzo lato (cioè il secondo di bolina) avanti di 50 metri. Nell’ultimo lato di poppa, continui i salti di vento, ogni due minuti il vantaggio cambiava. E fu così che accadde il secondo colpo di scena: i Kiwi si riportano in vantaggio e chiudono con 25” di margine sugli Svizzeri.
Tante le recriminazioni da parte di entrambe le barche: innanzitutto il team meteo di Alinghi (si vociferava fosse il migliore): ieri era palese che ci fosse più vento a destra, e c’era molta differenza tra i due lati; inoltre anche tattico e stratega, perché con quei salti di vento dovevano star vicini a New Zealand. Per i neozelandesi invece quella manovra: alla fine hanno sbagliato di due secondi, e questo è un indice della perfezione necessaria nei match race di coppa america, ma non si può rischiare di perdere una regata con 350 metri di vantaggio! Comunque questa vittoria, per come è arrivata, alzerà non poco il morale dei Kiwis, che sono a questo punto gli uomini da battere.
Oggi hanno disputato la quarta regata, ha vinto Alinghi, riportandosi in parità. Questa finale è sempre più avvincente! Non resta che augurarvi buona visione!
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25.6.07

Mannaggia!

La pallavolo italiana non potrà accedere alla final six della world league, perché ha perso 3 a 1 contro la Francia. L’unico modo per arrivare alla fase finale sarà la wild card. I francesi hanno vinto meritatamente, spiazzando il nostro muro coi centrali, e con una grande partita di Samika. Ancora una volta i nostri ragazzi si sono trovati a dover inseguire una Francia sul 2 a 0. Emozionante la fine del terzo set in cui hanno rimontato vincendo poi 27 25. Poi, terzo set a senso unico, la Francia ha vinto 25 14. Da sistemare anche la ricezione, imprecisa. Adesso mancano quattro partite, con USA e Giappone, non servono più per il punteggio, ma per rodare una squadra che sta crescendo e dalle ottime potenzialità! Da segnalare il ritorno di Cernic dopo l’infortunio alla caviglia, partita abbastanza opaca la sua, avrà tempo per tornare in forma!
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Boxe

La boxe, nobil art per alcuni, è uno sport antichissimo, è addirittura dipinto sulle incisioni rupestri, e tutti i popoli antichi (Assiri, Egizi, Greci) già combattevano. Poi nel 1700 arriva un inglese e inventa la boxe moderna (quando troverò uno sport moderno che non è stato inventato dagli inglesi vi farò un fischio!), sancendo le prime regole. A quell'epoca davano i pugni "a martello", dall'alto verso il basso, spassosissimo! Poi, un altro inglese, ha concepito la boxe come uno sport di difesa più che d'attacco, e sono nate le regole e la tecnica che usano tuttora. Tra i grandi di questo sport Muhammad Ali e Cassius Clay (dal 900 si è affermato il dominio americano). L'italiano Cantatore ha appena vinto l'europeo dei pesi massimi leggeri suonandole a Gurov.
Probabilmente si chiama nobil art perchè è "leale", cioè non si può colpire l'avversario quando è a terra, non si può colpire in pancia...In compenso la faccia diventa bersaglio obbligato. E' stata individuata la malattia comune dei pugili: punch drunk (ubriacatura da pugni). E' caratterizzata da dislessia, perdita di memoria, difficoltà nell'ideazione, difficoltà ad effettuare movimenti precisi, alterazione della personalità. Per questi motivi è criticato da tanti, per alcuni è strano definirlo sport dato che lo scopo è l'annientamento, anche per me, ma penso che per loro prendere botte in faccia sia come per un altro (che fa un qualsiasi altro sport) infortunarsi. Se piace a loro...Qualche anno fa è nato un progetto a Roma per insegnare il pugilato in alcune scuole di periferia. Certo è un modo per sfogare la rabbia, ma penso che coi ragazzini sia delicato, bisogna insegnare loro che il ring non è la vita reale, limitare la violenza lì.
Dimenticavo: il pugilato è alle olimpiadi estive dal 1904.
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24.6.07

Coppa Europa


Ieri e oggi si è svolta a Milano la Coppa Europa di atletica. E' una gara a squadre in cui si "sfidano" otto nazionali in tutte le discipline. Chi arriva primo fa prendere alla proria nazionale 8 punti, l'ultimo 1. Ci sono tre categorie, la Super League, la First league (che è come la serie B) e la serie C. Le due squadre italiane (maschile e femminile) erano scivolate in First League l'anno scorso. Quest'anno si sono riscattate e sono entrambe passate alla prima categoria! Hanno vinto in quasi tutte le discipline, da segnalare i record italiani nel getto del peso (la Rosa con 19 metri e 15 batte il precedente primato di Assunta Legnante), e il nuovo record nel salto in alto della Di martino (2 metri e 03), dopo che 15 giorni fa aveva battuto quello ormai antichissimo della grande Sara Simeoni. I ragazzi hanno gareggiato in questi due giorni non solo per se, ma anche per la squadra. E questo è trasparso, ed ha avvalorato il successo di questi due giorni. Ci sono nuovi ragazzi, si stanno scoprendo nuovi talenti, quello dell'atletica è un movimento che si sta rinnovando, e questo è un bene per questa disciplina storica.
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Sul tetto d'Europa!!















Di waterpoloweb

Campioni d'Europa! Campioni d'Europa! Campioni d'Europa! La Pro Recco colora di biancoceleste la pallanuoto continentale. Una vittoria sofferta, insidiata fino all'ultimo tenacemente da uno Jug mai domo. Ma vittoria è stata. Per questo più bella, affascinante, carica di emozioni. Esaltante. Un trionfo che va ad incorniciare una stagione pazzesca. Che va ha iscrivere per tre volte il nome della Pro Recco nell'albo d'oro delle più importanti manifestazioni per club: Coppa Italia, Campionato, Eurolega. Tris d'assi. Il Grande Slam. Un successo molto desiderato, inseguito, vanamente da tutti, fino alla notta magica di Milano. Come per un segno del destino Milano ha fatto da madrina all'incoronazione recchelina: nel 1965, Piscina Cozzi, una prodezza dell'indimenticato e indimenticabile Franco Lavoratori piegò la furia del Partizan di Belgrado; a 42 anni di distanza, Piscina Scarioni, un formidabile acuto di Maurizio Felugo, ha consentito alla squadra di Franco Porzio e capitan Angelini di piegare la resistenza dei campioni uscenti dello Jug, vale a dire mezza nazionale croata campione del mondo sotto la guida di Ratko Rudic.
Pro Recco sul tetto d'Europa. Ma quanta fatica. La scalata è stata durissima, densa di insidie, in un'altalena di emozioni, come solo in parte spiegano i parziali: 4-3, 2-3, 2-1, 1-1. Celebrare i nuovi campioni d'Europa è d'obbligo. Tutti vanno elogiati, dal "ragno" Tempesti, consacratosi miglior portiere al mondo, a Kasas, autore di tre gol importanti, al match winner Felugo, allo stoico capitan Angelini, in acqua pur tormentato da un doloroso e imprevisto stiramento muscolare, al sempre presente Vujasinovic ("Sindaco subito", citava uno striscione), al prezioso Sottani, al doppiettista Deserti, al paziente Figlioli, a Mangiante, Bettini, Madaras, Calcaterra e al ritrovato Fiorentini.
Celebrare Pino Porzio, allenatore vincente, è doveroso. E' certo suo il merito di aver gestito al meglio uno spogliatoio ricco di primedonne. E' certo suo il merito di aver costruito, giorno dopo giorno, mese dopo mese, una macchina implacabile (tre sconfitte in tutta la stagione: col Brescia in campionato e in Eurolega, con il Posillipo (ai rigori) in gara-2 scudetto. E' sempre suo il merito di aver ricompattato la squadra nei (rari) momenti difficili.
Il Grande Slam è anche il significativo successo, il giusto riconoscimento per un progetto fortemente voluto dal presidentissimo Volpi, affidato al lavoro di tessitura del direttore generale Masimiliano Ferretti, protetto dal silenzioso lavoro dell'onnipresente Eraldo Pizzo. Un progetto ambizioso, vincente. Impermeabile a critiche, invidie e gufaggini assortite.
Onore alla Pro Recco, dunque. Onore alla storia sportiva di una piccola città che della pallanuoto è al tempo stesso capitale e università. Ed è forse venuto il momento che la Liguria, tutta la Liguria, oltre che l'Europa, che già è stata costretta a farlo, ne riconosca i meriti. Come merita.
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23.6.07

Lorenzo

Fa un certo effetto vedere in tv un ragazzo che abita a trecento metri da casa mia. Precisamente è Lorenzo Perazzolo, giocavamo a mini volley assieme (alle elementari e in prima media). Di veramente bravi c'erano lui e un altro ragazzino, ha continuato solo lui. Adesso è in tv perchè è il numero 13 della nazionale di pallavolo (il 13 era di Giani), sta giocando la world league come opposto. Ed è strano sentire i telecronisti dire che lui rappresenta la novità italiana, insomma ne parlano bene! C'è un altro mantovano in nazionale, Cristian Savani (schiacciatore), è già un "esperto", ieri contro la Francia ha fatto 21 punti (miglior realizzatore della partita). Ieri Perazzolo ha fatto 15 punti, meglio di lui solo Cisolla con 20 e Sala con 16. Ogni volta che fa punto e lo inquadrano scruto quello sguardo grintoso e rivedo il ragazzino che era, ed è una sensazione strana, bo non so neanche come descriverla!
Comunque ieri contro la Francia partita difficilissima, c'era il pericolo Granvorkà (che ha fatto "solo" 16 punti), ma alla fine abbiamo vinto 3-2, vincendo il tie-break per 19-17. Partita emozionante, l'Italia c'era e forse aveva un pizzico di convinzione in più rispetto ai precedenti incontri. E' una nazionale giovane, per cui a volte si nota che manca qualche automatismo, c'è da perfezionare il muro, ma di certo la grinta con cui giocano fa ben sperare! Vedremo cosa combinano in questa world league, di certo è un cammino in salita perchè per passare alle fasi finali le devono praticamente vincere tutte...Col Giappone non è certo proibitivo, ma c'è da battere nuovamante la Francia. Forza ragazzi!
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Recco in finale!











Ieri la Pro Recco ha giocato la semifinale della coppa dei campioni a Milano contro l'Olympiacos, vincendo 10-9. Partita emozionante, con la squadra italiana che si è subito portata in vantaggio. Ha sempre condotto la gara, ha controllato gli avversari abbastanza bene, anche se ci sono stati due periodi di sofferenza alla fine del secondo tempo e durante il quarto, quando la squadra greca ha pareggiato. Partita combattuta, veloce (anche se nel primo tempo Recco ha fatto fatica a decollare), con poco studio e molte azioni, abbastanza corretta e per certi versi equilibrata. Determinante Tempesti, che con le sue parate e la sua sicurezza ha sicuramente indirizzato la gara verso un risutato positivo. E poi grande anche Felugo, che a 33 secondi dal termine, mentre stavano pareggiando 9-9, ha tirato un missile da nove metri imparabile! Giocheranno la finale contro lo Jug di Dubrovnik.

Tabellino
Olympiakos Pireo – Pro Recco 9-10
Olympiakos Pireo: Deligianis, Kochilas, Delakas, Santa 1, Chatzitheodorou, Theodoropoulos, Vranjes, Ntoskas 3, G.Afroudakis 3, Nikic, Komadina 2, Schizas, Stathopoulos.
All. Vangelis Pateros
Pro Recco: Tempesti, Figlioli 1, Madaras, Mangiante, Kasas 1, Vujasinovic 3, Felugo 2, Angelini, Bettini 1, A.Calcaterra 1, Sottani 1, Deserti, G.Fiorentini.
All.Giuseppe Porzio,
Arbitri: Borrell (ESP), Margeta (SLO). Delegato Len: Toygarli (TUR)
Parziali: 1-2, 1-3, 3-2, 4-3.
Note: usciti per limite di falli nel III tempo Schizas (O), nel IV Vujasinovic (R), Komadina (O) e Bettini (R). Superiorità num. Olympiakos Pireo 4/14, Pro Recco 9/11. Spettatori 2000 circa.
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Technocrati

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22.6.07

Grande scudetto!

Di waterpoloweb.com


Campionesse d’Italia! E' la prima volta che accade a Firenze. La Fiorentina Waterpolo riporta il tricolore a Firenze dopo ben 27 anni. Era, infatti il 1980, con Gianni De Magistris allora giocatore–allenatore quando la Rari Nantes Florentia maschile conquistò l’ultimo scudetto nella pallanuoto a Firenze e quello rimane anche l’ultimo alloro conquistato da una squadra di club in riva all’Arno. De Magistris, allora come oggi, riporta un tricolore storico a Firenze e finirà negli annali per essere stato il primo tecnico a vincere due scudetti guidando due squadre di Firenze: una maschile ed una femminile. Dopo il trionfo in Coppa dei Campioni, anche quello storico perché Firenze non aveva mai vinto la Coppa dei Campioni (la Fiorentina del calcio giocò la finale ma perse contro il Real Madrid esattamente cinquant’anni fa) anche il tricolore. La pallanuoto, a Firenze, è quella che negli ultimi anni ha portato più trofei in città. Nel 2002 la Coppa delle Coppe maschile con la Rari, quest’anno la storia doppietta Coppa dei Campioni – Scudetto con la Fiorentina.
S’interrompe così dopo quindici anni la lunga serie di scudetti conquistati dall’Orizzonte.La Fiorentina ha vinto la gara 4 di finale scudetto con il punteggio di 7-6. Una vittoria ottenuta con merito dalla formazione del tecnico De Magistris che per ben tre volte ha battuto la squadra catanese in questa serie play off. Ma l’Orizzonte “dei miracoli” non è sceso in vasca nella partita piu’ importante della stagione giocata davanti ad un pubblico meraviglioso che ha sostenuto le ragazze per tutta la gara. Troppi errori in attacco,un solo gol in superiorità, due tempi (il 3° e il 4°) con una sola rete all’attivo(Bujika) e un parziale di 0-5 subito dalla Fiorentina. Sono questi alcuni dati statistici che dimostrano come l’Orizzonte abbia ancora una volta disputato una gara pessima. Inspiegabili sono i motivi, ma in questa stagione di delusioni cocenti per l’Orizzonte, anche nell’ultima tappa giunge l’ennesima sconfitta senza attenuanti. La gara ha visto le catanesi iniziare bene con i gol di Bosurgi, Di Mario e Bujika che permettevano di chiudere in vantaggio il primo parziale. Nel secondo tempo assoluto equilibrio fra le due compagini con l’Orizzonte che andava al cambio di campo con il vantaggio di 2 reti(5-3). I due tempi successivi erano però un calvario per il “sette” rossazzurro. Fra il terzo e il quarto parziale segnavano per la Fiorentina: Biancardi, Stieber e Dravucz due volte. L’Orizzonte finiva al tappeto e realizzava un solo gol con Bujika negli ultimi secondi della partita. Finiva così il sogno dell’Orizzonte mentre la Fiorentina festeggiava a Catania la conquista del suo primo tricolore.

Il tabellino

Geymonat Orizzonte - Fiorentina WP 6-7
Geymonat Orizzonte: Brancati, Miceli, Pavan, Villa 2, Di Mario 1, Bosurgi 1, Bosello, Bartolini, Bujka 2, Musumeci, Murè, Maugeri, Scuderi.
All. Giusi Malato.
Fiorentina WP: Gigli, Biancardi 1, Lavorini, Colaiocco, Stieber 2 (1 R), Casanova, Dravucz 3, Masi, Lapi, Cotti, Fagioli, Frassinetti 1, Lensi.
All. Gianni De Magistris.
Arbitri: L.Bianco, Rotunno
Parziali: 3-1, 2-2, 0-1, 1-3
Note: uscite per limite di falli nel IV tempo Pavan (O) e Villa (0). Superiorità num. Orizzonte 1/7, Fiorentina 2/8 Spettatori 500 circa.
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18.6.07

Kayak slalom

Questa settimana passiamo a uno sport individuale, conosciuto poco, che è il canoa-kayak slalom.

Gli atleti, col loro caschetto e il coprigambe per evitare l'inondazione, devono scendere per i torrenti montani (con tanto di piccole rapide), schivando col corpo i paletti verdi, e facendo un giro con la canoa attorno a quelli rossi. Eseguono questa difficile manovra ancorandosi al remo, che funge da perno di rotazione. Vederlo in tv è emozionante, peccato che capiti solo durante le olimpiadi, o in qualche fugace apparizione estiva su raisport satellite. Serve una potenza inaudita per controllare la barca nelle correnti, ma allo stesso tempo precisione perchè poi viene cronometrato il tempo di percorrenza.
E' alle olimpiadi dal 1992, è uno sport estivo, proprio di quelli che fanno venire voglia di acqua, sole e freschezza!


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16.6.07

Stranezze cinesi


















Navigando per il sito ufficiale delle olimpiadi, dove ribadiscono sempre e comunque che la Cina ama i bambini, ho trovato la sezione "volunteers skills", "abilità dei volontari". E' una specie di manuale in cui insegnano come comportarsi in caso di emergenza (e fin qui tutto ok), come essere cortesi (e fin qui tutto ok). Uno dei modi per essere gentili, però, è non toccare nessuno con la mano sinistra, che considerano sporca, e non toccare cibo con la sinistra! Come faranno a mangiare i panini del mac donald e contemporaneamente a bere la coca cola che sponsorizza le olimpiadi? Misteri asiatici... Già devo imparare il cinese, in più anche diventare destrorsa! Sta cominciando a rivelarsi un'impresa proibitiva! Come se non bastasse, insegnano come stare seduti, come stare in piedi, come camminare...Non mancano ovviamente i termini taboo, il cibo taboo, i colori taboo, i numeri taboo, i regali taboo.
E per assicurarsi che tutti sappiano perfettamente il contenuto del "manuale" di buone maniere alla fine c'è il questionario:

1) Conosci le principali regole per stabilire una relazione sociale?
2) Quali sono i requisiti di base per avere una corretta camminata? (intanto che mostri il modello giuditta della marca X che sponsorizza le olimpiadi)
3) Cosa devi fare quando sei in un posto bloccato o chiuso?
4) Come puoi scappare dal fuoco?
5) Quali sono le funzioni mentali di base dei disabili fisici?

6) Come farai a sfuggire alla fantastica dittatura che però ama i bambini?

N.B. Dovrai dare tutte le risposte in tempi brevi, assicurandoci in un video che sei destrorso e che cammini alla Schiffer, ma in modo più sobrio. Non provare neanche a rispondere alla 6, non ci riuscirai mai!! Sappiamo che per voi occidentali parlare di abilità mentali di base per i disabili è orribile e irrispettoso, però qui siamo in un miliardo, e di gente sana che lavora in fabbrica rovinandosi la vita ne abbiamo a sufficienza, possiamo fare a meno di loro!

Questa Cina mi opprime sempre di ppiuaahhh.

per i più curiosi:
http://en.beijing2008.cn/volunteers/
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15.6.07

Schiavitù


Di Federico Rampini - La Repubblica

PECHINO - "Ho lavorato dall'alba fino alle due di notte. Ero esausta ma il giorno dopo mi hanno costretto a ricominciare". È una bambina cinese di 13 anni a parlare, una piccola operaia-schiava che fabbrica i gadget con il logo ufficiale per le Olimpiadi del 2008. La sua testimonianza è stata raccolta da attivisti umanitari cinesi che sono riusciti a infiltrarsi in segreto in quattro aziende del sud del paese: tutte lavorano per conto del Comitato olimpico di Pechino. Queste aziende sono state regolarmente autorizzate a produrre i popolari oggetti in vendita con il marchio dei Giochi: borse e zainetti, T-shirt, berretti, quaderni, figurine e album illustrati per bambini.
Il marketing degli oggetti griffati vale da solo 70 milioni di dollari, per gli organizzatori cinesi delle Olimpiadi. Ma dietro questo business ci sono fabbriche-lager dove si sfruttano i bambini, vige un clima di terrore, non vengono rispettati neppure i modesti diritti dei lavoratori previsti dalla legislazione cinese. "Nessuno indossa guanti protettivi qui - rivela un altro piccolo operaio che usa vernici tossiche e additivi chimici pericolosi - perché coi guanti si lavora meno in fretta e il caporeparto ti punisce. Le mie mani mi fanno molto male, quando le lavo piango di dolore".
Queste testimonianze sono state raccolte a Shenzhen e nel Guangdong in quattro stabilimenti chiaramente identificati: Lekit Stationery (prodotti di cancelleria), Mainland Headwear Holdings (berretti sportivi), Eagle Leather Products (pelletteria) e Yue Wing Light Cheong Light Products (zainetti e accessori). Tutti lavorano alla luce del sole per conto delle autorità olimpiche cinesi.
A smascherare gli abusi sistematici che avvengono in quelle fabbriche sono stati gli attivisti locali di PlayFair 2008, sigla che si traduce in "Gioca lealmente 2008": è un'organizzazione promossa e sostenuta dai sindacati occidentali dei lavoratori tessili e dall'ong umanitaria Clean Clothes. L'inchiesta sul campo è iniziata nell'inverno 2006. Dopo sei mesi di appostamenti, contatti segreti e interviste clandestine con gli operai, il quadro che emerge è disperante. Il lavoro minorile dilaga, alcuni bambini e bambine hanno appena 12 anni e sono già alla catena di montaggio. Una fabbrica di oggetti di cancelleria impiega venti bambini che ha ingaggiato durante le vacanze scolastiche: lavorano dalle 7.30 del mattino alle 22.30, con gli stessi ritmi degli adulti. Spesso sono obbligati a fare straordinari, non remunerati. Perfino il salario degli operai adulti in queste aziende, a 20 centesimi di euro all'ora, è la metà del minimo legale in vigore nella regione del Guangdong (già molto basso).
Molti di loro sono costretti a lavorare sistematicamente 15 ore al giorno per sette giorni alla settimana, 30 giorni al mese, senza riposi né festività. I proprietari di Mainland Headwear costringono i dipendenti a mentire in caso di visite da parte degli ispettori del lavoro.
A Shenzhen - la città della Cina meridionale che ha conosciuto un boom industriale spettacolare e ha il più alto reddito pro capite della zona - c'è un'impresa che produce su licenza ufficiale 50 oggetti griffati con il logo olimpico: lì i registri delle buste paga sono stati ripetutamente falsificati dai manager per fare apparire orari più corti e salari più alti. In quella fabbrica gli operai lamentano gravi problemi di salute, incidenti sul lavoro, malattie della pelle dovute al contatto con agenti chimici, difficoltà respiratorie per le polveri tossiche.
Alcuni operai hanno osato denunciare questi problemi alle autorità locali e sono stati licenziati in tronco.
Il rapporto di denuncia divulgato da PlayFair si intitola "Niente medaglie olimpiche per i diritti dei lavoratori". Guy Rider, segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati del tessile-abbigliamento, ha dichiarato: "È vergognoso che questi gravi abusi avvengano in fabbriche che hanno la licenza ufficiale del comitato olimpico". Il sindacalista ha esortato il Comitato olimpico internazionale (Cio) a premere sugli organizzatori cinesi perché cessino queste violazioni dei diritti umani.
A Pechino il comitato olimpico locale ha reagito annunciando che revocherà le licenze alle quattro aziende incriminate nel rapporto PlayFair. Ma le fabbriche dove avvengono questi abusi sono sicuramente più numerose. Le autorità di polizia locali avrebbero la possibilità di smascherare altre illegalità. A differenza degli attivisti di PlayFair costretti a indagare nella clandestinità, le forze dell'ordine cinesi hanno poteri pressoché illimitati e possono agire alla luce del sole. La ragione per cui non lo fanno è intuibile. In un caso di cronaca recente 31 operai sono stati liberati dalla schiavitù in una fabbrica di mattoni dello Shanxi. Da un anno lavoravano senza ricevere salario, solo razioni di pane e acqua. Il proprietario della fabbrica era il figlio del boss locale del partito comunista. Sono diffuse le collusioni e l'omertà tra il capitalismo selvaggio, la nomenklatura politica, la polizia e la magistratura.
In vista delle Olimpiadi però la Cina sarà sottoposta a uno scrutinio sempre più pressante da parte dell'opinione pubblica occidentale. Per il regime i Giochi di Pechino sono una formidabile operazione d'immagine, devono consacrare il nuovo status del paese come superpotenza globale, il prestigio di Pechino come capitale cosmopolita e moderna, il fascino turistico della Cina. Ma oltre ad attirare almeno mezzo milione di visitatori stranieri, i Giochi saranno un momento di forte visibilità anche per ogni forma di dissenso, di disagio sociale e di denuncia di abusi.
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Schiavitù

Credevo che la necessità di affermarsi nel mondo almeno significasse eliminare lo sfruttamento, almeno per i giochi, invece sono stata probabilmente ingenua, invece evidentemente è una dittatura che si crede onnipotente, che pensa che quello che succede in Cina nono uscirà mai di lì. Ma grazie ad attivisti verso i quali bisogna provare tanta gratitudine, perchè rischiano la vita per raccontare la verità, veniamo a sapere qualcosa, e solitamente sono fatti che non smentiscono l'atroce situazione cinese. Sono sempre più perplessa, vorrei far la volontaria perchè partecipare alle olimpiadi è il mio sogno, perchè vorrei dare il mio minutissimo contributo per realizzare la più grande manifestazione al mondo, la più grande occasione di condivisione tra i popoli. Però effettivamente ci sarebbero ragioni per boicottare queste olimpiadi...
Ma penso che prima di boicottare Beijing 2008 dovremmo boicottare tutti i prodotti economici Made in China, Google, Microsoft, Yahoo che si sono piegati alla dittatura pur di guadagnare, tutte le grandi multinazionali che investono là perchè non ci sono regole e i costi sono bassissimi. E' troppo facile guadagnarci approfittando del sistema della "globalizzazione" imperialistica e colonizzante e poi dissentire solo per il grande evento. Penso che la situazione in Cina sussista perchè al "potere occidentale" fa comodo così. E' l'ennesimo conflitto d'interessi se ci si pensa un attimo.
Non ho ancora deciso, credo comunque che sceglierò quello che mi rende più felice, perchè la morale, a volte (sempre nei limiti della civiltà e delle regole), se intristisce e non permette di realizzare i propri sogni non è degna di tale nome.
Di tempo per decidere ne ho, ora che mi arriva il passaporto!!!
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14.6.07

Sport in general

Sta arrivando l’estate, per i campionati vari è tempo di risultati e di bilanci…
Dunque il campionato di pallavolo è terminato con la vittoria della corazzata Sisley. La società però non ha voluto festeggiare perché la benetton baskettara è stata esclusa dai play off causa penalizzazione. Il campionato femminile è terminato con la netta vittoria del perugia, arrivato al terzo scudetto, dopo che quest’anno ha vinto anche la coppa cev e la coppa italia.
Per quanto riguarda poi la pallanuoto, ha vinto Pro Recco sul Posillipo, e nella finale femminile se la stanno giocando Catania e Firenze, che quest’anno ha vinto anche la coppa dei campioni…Sarà una finale avvincente!
Si sta disputando anche la finale del campionato di basket, al momento Siena sta conducendo sulla Virtus 1 a 0, speriamo che continui così, perché da fortitudina (quasi legittima come un qualsiasi fortidudino bolognese doc) non potrei sopportare una vittoria della virtus!
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10.6.07

Pallanuoto

Dunque la pallanuoto è il secondo sport, scelta obbligata perchè avendo giocato sette anni la conosco abbastanza bene...

Come mascotte c'è Beibei il pesce perchè è uno sport acquatico, avrei proposto una chimera con huanhuan dato che è uno sport di squadra, ma probabilmente hanno pensato che la fiamma in acqua non avrebbe potuto fare grandi cose! Purtroppo non ci sono cartoni animati avvincenti come Holly e Benji, ma se saranno trasmessi sarò la prima spettatrice!
La pallanuoto (soprattutto in certi ruoli) è un pò una lotta per la sopravvivenza, quasi greco-romana, a volte purtroppo sleale, in altri è velocità, agilità, si cerca di "volare sull'acqua".
E' uno sport di contatto quasi estremo, per certi versi il "rugby bagnato". Ma non è solo questo, è anche tanta tecnica per tirare in modo efficace, ci sono tanti schemi (anche se in tv non sembra), ed è una fatica quasi colossale, in confronto il calcetto mi sembra una passeggiata (la differenza è soprattutto nella partita piuttosto che in allenamento).
I miei miti sono Cristiana Conti (portiere), Giusy Malato (centroboa), Calcaterra (centroboa) e infine Tania Di Mario, maestosa ala destra , peserà 50 chili ma è una potenza della natura!
La pallanuoto è stata inventata alla fine dell'800 in Inghilterra (tanto per cambiare). Ha fatto la sua prima comparsa alle olimpiadi del 1900 di Parigi, edizione in cui si imposero proprio gli inglesi. La nazionale che vanta il maggior numero di titoli olimpici è quella ungherese con 8 successi. Si narra che fu drammatica la partecipazione degli ungheresi alle olimpiadi del '56 a Melbourne: in semifinale dovettero affrontare la nazionale dell'URSS, il cui esercito circa tre settimane prima aveva invaso il paese magiaro. L'Ungheria vinse 4 a 0, ma l'incontro fu così violento che i giornalisti all'epoca riferirono che l'acqua della piscina si macchiò del sangue dei giocatori.
Anche la nazionale italiana maschile (il superlativo settebello) vanta un'ottima tradizione in campo olimpico avendo vinto l'oro a Londra '48, Roma '60 e Barcellona '92. Il setterosa invece, come tutte le nazionali femminili, ha potuto giocare dal 2000, a Sydney, e ha vinto la medaglia d'oro ad Atene 2004. Ultimamente è più brillante di quella maschile, ma ci sono ottimi presupposti per far bene a Pechino! (Ungheria permettendo).
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2.6.07

Calcio


Prima settimana: calcio.
Detta così sembra un pò biblica, ma del resto è stata una scelta combattuta. Il calcio per me da bambina era un sogno irraggiungibile, quest'anno l'ho realizzato con una squadra fantastica e quindi merita il primo posto! Anche perchè è stato il "protagonista" di un cartone fantastico come Holly e Benji, con la palla che diventava ovale e che bucava la rete, coi giocatori che facevano i chilometri sugli unici campi curvi del mondo, coi portieri che si davano la spinta su un palo per parare dall'altra parte! Pura poesia! E' da primo posto quindi per la mia esperienza amatoriale, perchè ad alti livelli non meriterebbe neanche di essere citato...
Eh il calcio...Quello capace di muovere le folle, di scatenare emozioni di massa talvolta incontrollabili, capace di farci sentire un pò patriottici, di far discutere, di far parte del sistema del potere.
Proprio per quest'ultimo motivo, durante le olimpiadi giocano solo la nazionale under 21 e quella femminile. Gli uomini dal 1900 (a Parigi, vinse l'Inghilterra), con l'eccezione di Los Angeles nel 1932; le donne dal '96, ad Atlanta, dove hanno vinto gli Stati Uniti. La mascotte è molto carina, ovviamente è huanhuan il giocatore degli sport di squadra a farla da padrone!
Già i romani giocavano a una specie di calcio, si chiamava harpastum, i giocatori (soprattutto legionari) correvano su un campo sabbioso e dovevano calciare la palla oltre la linea, con contatti fisici (quasi come nel rugby) per conquistare la palla. Poi è famoso il calcio fiorentino medievale, e infine in Inghilterra, a metà del 1800 è nato il calcio moderno, ideato da De Winton e Thring dell'università di Cambridge. Da allora è stato la croce e la delizia degli sportivi, dei giornalisti, dei fotografi, dei ricchi e dei poveri...E degli spettatori olimpici!
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Billabong 2007!! (in ritardo)


L'isola di Tahiti e la sua temibile onda di Teahupoo ha ospitato la terza tappa del World Championship Tour 2007: il Billabong Pro. Come ogni anno, puntualmente si è presentato il fatidico momento per i surfisti più "impavidi" del mondo, di confrontarsi con una delle creazioni naturali più belle, ma al contempo spaventosa, che madre natura abbia deciso di donare alla terra. Il Billabong Pro 2007 è dunque classificato come l'evento più pericoloso dell'anno: senza dubbio il concetto di pericolosità, in questo sport classificato come estremo, è sinonimo di spettacolo.
Gran parte dei 45 surfisti che hanno dovuto confrontarsi con questo mostro idrodinamico hanno ammesso di temere l'irruenza creata dal reef di Teahupoo. Diversi concorrenti hanno rivelato che la forza e la grandezza dell'onda crea un notevole stress, a tal punto che nei giorni che precedono l'inizio della gara le notti insonni non sono cosa rara. Ciò sottintende che gli atleti hanno dovuto inevitabilmente concentrarsi con largo anticipo su questa difficile tappa del WCT (World Championship Tour). Quest'onda, a dispetto della tranquillità che può suscitare l'ambiente incontaminato di Tahiti, si può facilmente trasformare in un incubo per chi osa cavalcarla con eccessiva sicurezza: nei passati anni diversi surfisti hanno riportato infortuni durante lo svolgimento dell'evento. Anche il re del surf Kelly Slater, lo scorso anno, si è rotto due costole mentre si cimentava sulla maestosa onda di Teahupoo: essere otto volte campioni del mondo non basta per uscire indenni dal gigante tubo. L'indomabile forza naturale che questa massa d'acqua esprime va dunque assolutamente rispettata e mai sottovalutata, neanche dai 45 surfisti migliori al mondo.
Incredibilmente quest'anno le condizioni altalenanti delle onde hanno ostacolato lo scorrere dell'evento, arrivando addirittura a dover allungare il periodo di gara per poter completare la terza tappa del mondiale. Diversi i colpi di scena che hanno alimentato la competizione: il novellino francese Jeremy Flores, appena approdato nel WCT, ha indubbiamente mostrato di essere all'altezza dei migliori surfisti del mondo. Nel quarto round questo ragazzo appena diciannovenne originario delle isole Reunion, è riuscito nell'ardua impresa di eliminare la leggenda del surf Kelly Slater sull'onda più "tosta" del pianeta. Questa è stata forse la prova, o la conferma, che esiste una nuova generazione di giovani surfisti pronta ad alimentare il livello di questo sport: la così detta New School. Flores porterà avanti la sua impresa fino ai quarti di finale, quando un invincibile Damien Hobgood fermerà il piccolo grande talento francese. Nel frattempo, con Kelly Slater fuori dalla competizione, si rivelano protagonisti indiscussi l'attuale leader del mondiale Mick Fanning, Joel Parkinson, uscito vincente nei quarti contro Andy Irons, ed un incontenibile Damien Hobgood.
La finale vedrà l'Australia a confronto con l'America, e dunque Damien Hobgood (USA) contro l'attuale candidato al titolo mondiale 2007 Mick Fanning (AUS). L'americano Hobgood darà conferma della sua fama di maestro dell'onda di Teahupoo, quando per uno scarto di soli pochi decimi (Hobgood 16.60v - Fanning 16.20) riuscirà a piegare il biondo Fanning. Mick Fanning resta comunque saldamente in testa alla classifica, mentre Damien Hobgood conquista il terzo posto preceduto dall'australiano Taj Burrow, altro aspirante al titolo 2007. Bisogna ora attendere il 20 giugno, data di inizio della quarta tappa del WCT: il Rip Curl Search, che quest'anno si svolgerà in Cile.

di Daniel Howard Scott - Rivist@online
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