24.6.07

Sul tetto d'Europa!!















Di waterpoloweb

Campioni d'Europa! Campioni d'Europa! Campioni d'Europa! La Pro Recco colora di biancoceleste la pallanuoto continentale. Una vittoria sofferta, insidiata fino all'ultimo tenacemente da uno Jug mai domo. Ma vittoria è stata. Per questo più bella, affascinante, carica di emozioni. Esaltante. Un trionfo che va ad incorniciare una stagione pazzesca. Che va ha iscrivere per tre volte il nome della Pro Recco nell'albo d'oro delle più importanti manifestazioni per club: Coppa Italia, Campionato, Eurolega. Tris d'assi. Il Grande Slam. Un successo molto desiderato, inseguito, vanamente da tutti, fino alla notta magica di Milano. Come per un segno del destino Milano ha fatto da madrina all'incoronazione recchelina: nel 1965, Piscina Cozzi, una prodezza dell'indimenticato e indimenticabile Franco Lavoratori piegò la furia del Partizan di Belgrado; a 42 anni di distanza, Piscina Scarioni, un formidabile acuto di Maurizio Felugo, ha consentito alla squadra di Franco Porzio e capitan Angelini di piegare la resistenza dei campioni uscenti dello Jug, vale a dire mezza nazionale croata campione del mondo sotto la guida di Ratko Rudic.
Pro Recco sul tetto d'Europa. Ma quanta fatica. La scalata è stata durissima, densa di insidie, in un'altalena di emozioni, come solo in parte spiegano i parziali: 4-3, 2-3, 2-1, 1-1. Celebrare i nuovi campioni d'Europa è d'obbligo. Tutti vanno elogiati, dal "ragno" Tempesti, consacratosi miglior portiere al mondo, a Kasas, autore di tre gol importanti, al match winner Felugo, allo stoico capitan Angelini, in acqua pur tormentato da un doloroso e imprevisto stiramento muscolare, al sempre presente Vujasinovic ("Sindaco subito", citava uno striscione), al prezioso Sottani, al doppiettista Deserti, al paziente Figlioli, a Mangiante, Bettini, Madaras, Calcaterra e al ritrovato Fiorentini.
Celebrare Pino Porzio, allenatore vincente, è doveroso. E' certo suo il merito di aver gestito al meglio uno spogliatoio ricco di primedonne. E' certo suo il merito di aver costruito, giorno dopo giorno, mese dopo mese, una macchina implacabile (tre sconfitte in tutta la stagione: col Brescia in campionato e in Eurolega, con il Posillipo (ai rigori) in gara-2 scudetto. E' sempre suo il merito di aver ricompattato la squadra nei (rari) momenti difficili.
Il Grande Slam è anche il significativo successo, il giusto riconoscimento per un progetto fortemente voluto dal presidentissimo Volpi, affidato al lavoro di tessitura del direttore generale Masimiliano Ferretti, protetto dal silenzioso lavoro dell'onnipresente Eraldo Pizzo. Un progetto ambizioso, vincente. Impermeabile a critiche, invidie e gufaggini assortite.
Onore alla Pro Recco, dunque. Onore alla storia sportiva di una piccola città che della pallanuoto è al tempo stesso capitale e università. Ed è forse venuto il momento che la Liguria, tutta la Liguria, oltre che l'Europa, che già è stata costretta a farlo, ne riconosca i meriti. Come merita.

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