19.2.10

Amaro Super-G: tra Heel e il podio 2 strani e antipatici centesimi



Fosse stata una gara di Coppa del Mondo avremmo gioito per l'ottimo risultato di squadra, per la compattezza mostrata e per i piazzamenti a ridosso del podio. E invece no, siamo alle olimpiadi e conta (quasi) solo il podio. Su cui finiscono Svindal, che nei grandi appuntamenti si carica ancora di più, Bode Miller, e Weibrecht, sicuramente la sorpresa (non voluta, almeno da noi).

Ecco la cronistoria coi momenti salienti:
Peter Fill parte col pettorale 4, è un buon numero perchè già si vedono solchi sulla pista e fa caldo. Si capisce subito che ci sono alcuni punti molto difficili, in cui dopo un errore si fatica a mantenere la corretta traiettoria. Fill parte bene, all'intermedio ha 3 centesimi di vantaggio su Weibrecht, ma da metà pista in poi comincia a subire quelle curve. Praticamente all'arrivo è troppo in ritardo, cerca di rientrare (rischiando molto dato il suo infortunio) ma inforca. I suoi addominali e gli adduttori non ne hanno risentito, però poi gli è venuto un forte dolore alla schiena, addirittura sembra in dubbio per la combinata, speriamo di no.
Poi è la volta di Patrick Staudacher, per lui quella curva insidiosa in alto con l'ombra è molto difficile, ma commette pochi errori e conclude in 1'30"74, a 9 centesimi da Weibrecht. Alla fine della gara sarà settimo.
Bode Miller è sicuramente tra i più attesi, questa pista così difficile (disegnata dall'allenatore degli italiani) si presta a qualche suo numero funambolico. Infatti finisce primo con 1'30"62 e 3 centesimi di vantaggio su Weibrecht. Sembra che questa pista non permetta di essere contemporaneamente veloci al massimo e precisi.
Poi scende Innherhofer: è momentaneamente terzo a 11 centesimi da Miller con 1'30"73. Peccato, ha sbagliato tantissimo ma è riuscito a stare in piedi e non ha perso molto perchè quella era la parte più veloce del tracciato. A fine gara sarà sesto, un ottimo risultato comunque.
Scende Cuche, il favorito, col pollice rotto: non riesce ad interpretare la pista al meglio (o forse ci tiene alla sua pellaccia?!?). All'arrivo il suo tempo è di 1'31"06, a 44 centesimi da Miller.

Poi l'altro azzurro su cui riponevamo le maggiori speranze: Werner Heel. Anche per lui ottima gara, diversamente dagli altri è in ritardo al primo intermedio e recupera nel finale con delle ottime linee. E' terzo a 5 centesimi da Miler, con 1'30"67. Non rimane che sperare in qualche errore di Svindal.
Svindal è l'unico che oltre ad essere veloce è anche molto pulito, gara praticamente perfetta, finisce in 1'30"34 con 24 centesimi di vantaggio su Miller, vincendo la seconda medaglia dopo l'argento in discesa.

Gara guastata dalla brutta inforcata di Jaerbyn in uno dei punti più veloci. Jaerbyn, alla sua quinta Olimpiade, è stato soccorso in pista e poi trasportato in toboga all'ospedale. Secondo le prime notizie ufficiose avrebbe il volto tumefatto ma sarebbe lucido. Sembra che non abbia lesioni alla colonna vertebrale ma è tutto ancora da accertare. Peccato perchè si allena con Svindal, chissà come festeggerà il norvegese questa vittoria.

Per quanto riguarda lo sci di fondo forse ci aspettavamo qualcosa in più per le azzurre. ha vinto Marit Bjoergen nella 15 km pursuit femminile di sci di fondo, precedendo la svedese Anna Haag, argento, e la polacca Justyna Kowalczyk. Settimo posto per Marianna Longa, migliore delle italiane a 1'04''1, mentre nona Arianna Follis (a 1'23''5). Arianna Follis sembra proprio non in condizione, forse in questa stagione l'ha raggiunta troppo presto, adesso non è più brillante. Più che altro bisogna vedere per la staffetta sprint femminile, vedremo quali saranno le scelte nell'ordine di partenza delle nostre. Chissà se l'ultima sarà Magda Genuin o proprio la Follis. Speriamo che le torni la condizione per consentire a tutta la squadra di arrivare a un podio importante!

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