27.2.10

Riassunto degli ultimi giorni, basta una parola: Disastro


L'altra sera si è disputato il gigante. Spezzettato in due giorni -idea che non sarebbe regolamentare-, a causa del tempo maligno. Due sere fa la gara più surreale, con una nebbia fitta, poi neve, partenze ogni 1'15", poi ogni 40". Sembrava la gara della domenica alla scuola di sci. In tv causa nebbia non abbiamo visto metà discesa di molte atlete, per cui solo intervistando la Brignone si è capito che ha fatto un errore in alto, e grazie al reply invece abbiamo potuto constatare che la Karbon (30esima dopo la prima manche) aveva rischiato grosso sempre nel primo intermedio, è stata in piedi per poco e si è praticamente fermata.
E' successo un episodio insolito, quantomeno per un'olimpiade: la Vonn è uscita di pista, ma a causa della partenza ravvicinata e -a questo punto- della scarsa preparazione degli uomini sul tracciato non è stata fermata la Mancuso, che è partita, per poi trovarsi bandiera gialla nel punto in cui era uscita la Vonn, ancora dolorante. Mancuso che non gliele ha mandate a dire, anche perchè è dovuta scendere, poi l'hanno riportata su in motoslitta, ed ha gareggiato per 31esima (aveva il pettorale 16), non potendo sfruttare l'occasione di riconfermarsi campionessa olimpica. Un altro episodio assurdo in queste olimpiadi che dovevano essere le olimpiadi dell'ecologia e invece sono le olimpiadi dei disastri.
E le nostre? Le nostre con la nebbia (a quanto pare ne hanno risentito più delle altre, strano!) e con la neve non ghiacciata (à ridaje!) hanno disputato il peggior gigante della stagione. Ognuna si è impegnata per fare il peggio che poteva. E così Manuela Moelgg, ottava dopo la prima frazione, è arrivata 17 esima, Federica Brignone 18esima, Nicole Gius 20esima, Denise Karbon 23esima grazie al miglior tempo della seconda manche. Almeno loro c'hanno provato, vien da dire dopo aver assistito al gigante maschile la sera precedente.
Per la cronaca ha vinto la tedesca Viktoria Rebensburg davanti a Tina Maze e a Elisabeth Goergl (che secondo i telecronisti RAI è scesa in un momento in cui non c'era nebbia perchè dalla tv si vedeva).

Dopodichè vien la volta delle soddisfazioni nel fondo, dove la staffetta femminile non è andata oltre il 4° posto. E' stata una gara appassionante, con Arianna Follis che ha corso al massimo delle sue possibilità, e poi Silvia Rupil (che sicuramente ci darà buone soddisfazioni in futuro) e Maria Longa hanno consegnato a Sabina Valbusa il secondo posto, anche grazie a ottimi sci. Però non è bastato, perchè la norvegese Bjoergen è scappata staccandola all'istante, ed è stata raggiunta anche dalla tedesca e dalla finlandese, poi medaglia d'argento e di bronzo. Anche qui la parziale soddisfazione è che è stata una gara intensa, le nostre hanno dato il massimo, e in più la scena finale della Bjoergen che è arrivata con la bandiera norvegese sventolante è stata quasi commovente.

Non possiamo evitare di parlare della staffetta maschile, sempre 4x10 km, che ha visto i nostri azzurri arrivare noni. Non so come commentare questa prestazione, se non ricordando che la neve era fiappa e bagnata e che quindi come al solito qualcuno ha vinto anche su questa neve ma i nostri no. Piller Cottrer ha commentato così: "Ci credevamo, sapevamo di non poter puntare all'oro, ma volevamo il bronzo. Abbiamo 142 anni in quattro, la staffetta più vecchia dell'Olimpiade. Per fortuna c'è stato il mio argento e poi non è ancora finita, ci sono le donne e la 50 km". E così si chiude un ciclo di quasi vent'anni, era dal '92 che il fondo non tradiva mai.


La serata di ieri invece è stata per noi allietata soprattutto dallo slalom speciale femminile e dalla gara a squadre del pattinaggio di velocità.
Per quanto riguarda lo slalom ieri sera nevicava, quindi la neve non era ghiacciata, quindi niente da fare. Ormai i telecronisti dovrebbero smettere di usare questa come scusa, perchè tanto se l'equazione è "neve poco ghiacciata=schifezza" si abbassa l'audience!
Almeno la gara è durata un giorno solo.
Per noi la Gius è stata la migliore, ottava alla fine, seguita da Manuela Moelgg 11esima e Denise Karbon 18esima (entrambe hanno recuperato molte posizioni nella seconda manche), mentre è uscita proprio nella seconda discesa Chiara Costazza. Gara meritatamente vinta da Maria Riesch, davanti all'austriaca Marlies Schild e alla ceca Zahrobska.

Infine grazie al pattinaggio abbiamo un motivo in più per dichiarare queste olimpiadi fallimentari, infatti i nostri Stefani, Anesi e Fabris hanno perso nei quarti di finale contro il Canada, che ha segnato il record olimpico e che oggi disputerà la finale contro gli Stati Uniti (come nell'hockey). I nostri hanno fatto un tempo sufficiente diciamo, ma non è bastato. Fabris è parso ancora una volta legnoso, non pronto per la fatica olimpica. E poi qua il ghiaccio non è d'altura, quindi più o meno vale l'equazione di prima.

Vorrei un attimo parlare anche di Carolina Kostner: l'altoatesina, reduce dalla vittoria agli europei, prometteva di stupire, e invece dopo il programma corto era settima, ed ha finito sedicesima dopo il libero. E' caduta tre volte. Mi piacerebbe sapere se ha l'ansia per le gare più importanti o se ha dei problemi tecnici a questo punto, delle insicurezze sui salti che sono tecniche prima che psicologiche.

Sta di fatto che l'analogia tra le sue cadute e i risultati degli altri italiani viene fin troppo facile.

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