20:00 - 21:00 : l'ora di passione e dei rimpianti
Vorrei raccontare l'ora di passione che abbiamo vissuto dalle 20:00 alle 21:00.
Contemporaneamente
si stavano disputando la finale dei tuffi 3 m con Tania Cagnotto, il
quarto di finale della pallanuoto contro gli Stati Uniti, il quarto di
finale del beach sempre contro gli Stati Uniti.
Ora
di passione perchè nessuna di queste tre gare si è conclusa a nostro
vantaggio, facendo aumentare esponenzialmente la depressione.
Tania
Cagnotto ha perso il terzo posto, ovvero la medaglia olimpica, l'unica
che le manca nel carnoso palmares, per 20 centesimi di punto. Le due
cinesi sono parse subito imbattibili, soprattutto Wu Minxia ha fatto
gara a sè, bisognava lottare per il terzo posto, è stata lotta punto a
punto con la messicana Sanchez e la statunitense Krug. L'altoatesina ha
"sporcato" un unico tuffo, purtroppo le sono stati fatali quei pochi punti
in meno, nonostante il suo doppio e mezzo rovesciato che da
sempre è il suo cavallo di battaglia, e nonstante il punteggio
finale di tutto rispetto, 362,20.
Purtroppo i 76.5 punti dell'ultimo tuffo non le sono bastati per raggiungere la messicana Sanchez
(la Krug era uscita dalla zona medaglia col suo ultimo tuffo), che così
le è rimasta davanti per 20 centesimi di punto. Grande amarezza per
Tania subito in lacrime, secondo quarto posto per lei in questa
Olimpiade sfortunata. Al microfono di Stefano Bizzotto dice "l'olimpiade era il mio sogno, ma a volte la vita è anche altro..." mentre in lacrime cerca di rispondere, sconsolata. Come non capirla...
Proseguiamo
nella narrazione di un'altra sofferenza: il Setterosa ha perso contro
gli Stati Uniti 9-6. Brutta sconfitta per le azzurre, in parità fino
all'inizio del secondo quarto. Poi gli Stati Uniti piazzano il break
grazie alle azioni in superiorità numerica. Le nostre sono imballate in
attacco, non riescono più a piazzare tiri pericolosi, in superiorità
numerica non riescono mai a ferire le avversarie, che si trovano 6-3.
Nel quarto parziale nuovo dominio statunitense: la nostra "tattica" di
piazzare due giocatrici ai lati della porta mentre siamo in inferiorità
numerica non paga, le statunitensi continuano a martellare di fronte a
un'impotente Elena Gigli. Per contro noi continuiamo ad essere
inefficaci nell'uomo in più, lente, indecise e prevedibili. I nostri
unici due lampi sono un rigore segnato da Tania Di Mario e un gol segnati dalla Cotti, che
ci permette di passare dal 9-5 al 9-6.
Il
parziale è così meno pesante, in un torneo olimpico in cui le nostre
ragazze non sono quasi mai state in grado di entrare in partita. Unica
vittoria contro la Gran Bretagna, qualificata unicamente in quanto paese
ospitante; a parziale "discolpa" delle nostre il fatto che nelle prime
due partite i nostri centroboa non siano stati nelle condizioni di
giocare al meglio. Oggi non è stato così, perchè le statunitensi non
hanno quasi mai applicato la zona, pressavano, e di conseguenza
soprattutto la Frassinetti ha avuto occasioni per andare a tiro.
E'
un peccato per questo solido gruppo, capace di vincere gli europei
pochi mesi fa, peccato per tutto il lavoro di Fabio Conti, che qui di
certo non ha portato i suoi frutti. Più che altro si sapeva che gli
Stati Uniti erano superiori, bisognava evitare di finire contro di loro
ai quarti piazzandosi meglio nel girone iniziale.
Ci rimane da disputare il tristissimo torneo "di consolazione" per assegnare i posti dal quinto all'ottavo.
Veniamo alla terza sconfitta, questa senza nessun rimpianto.
Cicolari
e Menegatti hanno perso nettamente (0-2) contro le statunitensi nei
quarti di beach volley, campionesse di Atene 2004 e Pechino 2008. Erano
nettamente favorite, e non hanno deluso le aspettative. Sono -purtroppo
per noi- parse di categoria superiore, piazzavano ogni pallone,
difendevano qualsiasi cosa, erano veramente dominatrici del campo. Brave
le nostre a continuare a crederci e a rimanere unite fino alla fine del
match.
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