26.5.07

Confessioni e rivelazioni

L'altro ieri, la diretta di rai tre per la tappa è iniziata a mezzogiorno, e così mi sono imbattuta nella telecronaca, incentrata in quel momento sulle confessioni di ex atleti.
E così ho scoperto che Alessandra De Stefano, inviata al giro, è un'attiva oppositrice del doping, ha detto cose spiazzanti, che nessun giornalista sportivo ha mai proferito.
Ha detto "il problema non sono i corridori, mi sto battendo perchè venga riconosciuta la responsabilità di certi manager, della federazione e del suo presidente, col quale ho avuto un'accesa discussione. E' il sistema il problema, non si può continuare con l'ipocrisia, ben venga se i corridori vanno più piano e arrivano tardi, ben vengano i percorsi più brevi." Questo il succo del discorso, era di fianco a Andrea Fusco e a Fabretti, altri giornalisti inviati, che tentavano di interromperla, erano basiti e non vedevano l'ora che finisse, quasi sorridevano dal disagio lampante, preoccupati forse delle ripercussioni che avrebbe potuto avere il discorso della De Stefano. Che mi ha stupito, sono contenta che finalmente qualcuno in tv dica queste cose (guadracaso è stata una donna!), certo era mezzogiorno, gli altri due l'hanno trattata male (con tutti gli sguardi, l'atteggiamento), non l'hanno supportata, però è un segnale importante. E si è capito subito a cosa si riferiva: qualche ora dopo, Riis, manager della CSC che l'anno scorso aveva sospeso Basso prima del tour per l'operacion puerto, ex corridore che ha vinto il tour nel 96, ha confessato di essersi dopato (come aveva fatto Erik Zabel il giorno prima, tutti e due militavano nella T-Mobile, squadra che poi è stata anche di Ullrich). Come ha sottolineato la De Stefano, l'ha fatto anche perchè tutti gli illeciti commessi sono caduti in prescrizione, non pagherà più. Ha assunto Epo dal 93 al 98, ha vinto il tour con 64 di ematocrito (il limite è stato poi fissato a 50 -ricordo che all'aumentare dell'ematocrito, la viscosità del sangue incrementa in modo esponenziale, quindi il cuore fa molta più fatica a pomparlo, i reni a filtrarlo, e così via-) . Ma ha detto anche cose emblematiche:
"I medici non ci fornivano in prima persona le sostanze -dubito che sia totalmente vero-, ma vigilavano che non superassimo i limiti." Non so quali limiti, considerando che una persona mediamente allenata ha 40-42 di ematocrito!...E ha continuato " a quell'epoca era un'abitudine per un corridore". Frase che fa riflettere, e che non mi può non ricondurre a Pantani. Lui si è dopato, questo è certo, ma come lui lo facevano tanti altri. Ma mediaticamente si è usata la stessa tecnica che hanno usato con la Fiorentina (quando è stata retrocessa per i debiti presunti e in realtà era l'unica società ad averli risolti), e con Moggi. Erano tutti colpevoli, ma inseriti perfettamente in un sistema che funzionava -o funziona- tutto così, in cui l'illecito è la regola. Ma si cerca il cosiddetto "capro espiatorio", gli si fa passare l'inferno (non che mi dispiaccia per Moggi), e a quel punto si è autorizzati a dire che tutto è cambiato. Pantani è diventata così la vittima della situazione, e tutti poi sappiamo com'è finita...
La De Stefano ha detto anche "in questo giro vedo i corridori stremati dalla fatica, non che prima non fosse vera, ma mi sembra diversa", e mi pareva totalmente sincera...Ho visto coi miei occhi una tappa in cui andavano ai 26 all'ora, e ho esultato per questo, e i telecronisti non si sono lamentati perchè avevano meno spazio i programmi RAI...Chissà che qualcosa stia veramente cambiando!
Nel frattempo, per la cronaca, oggi tappa durissima vinta da Garzelli, seguito da Simoni e Bettini, che hanno guadagnato circa 50 secondi su Di Luca che rimane in maglia rosa.

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