2.6.07

Billabong 2007!! (in ritardo)


L'isola di Tahiti e la sua temibile onda di Teahupoo ha ospitato la terza tappa del World Championship Tour 2007: il Billabong Pro. Come ogni anno, puntualmente si è presentato il fatidico momento per i surfisti più "impavidi" del mondo, di confrontarsi con una delle creazioni naturali più belle, ma al contempo spaventosa, che madre natura abbia deciso di donare alla terra. Il Billabong Pro 2007 è dunque classificato come l'evento più pericoloso dell'anno: senza dubbio il concetto di pericolosità, in questo sport classificato come estremo, è sinonimo di spettacolo.
Gran parte dei 45 surfisti che hanno dovuto confrontarsi con questo mostro idrodinamico hanno ammesso di temere l'irruenza creata dal reef di Teahupoo. Diversi concorrenti hanno rivelato che la forza e la grandezza dell'onda crea un notevole stress, a tal punto che nei giorni che precedono l'inizio della gara le notti insonni non sono cosa rara. Ciò sottintende che gli atleti hanno dovuto inevitabilmente concentrarsi con largo anticipo su questa difficile tappa del WCT (World Championship Tour). Quest'onda, a dispetto della tranquillità che può suscitare l'ambiente incontaminato di Tahiti, si può facilmente trasformare in un incubo per chi osa cavalcarla con eccessiva sicurezza: nei passati anni diversi surfisti hanno riportato infortuni durante lo svolgimento dell'evento. Anche il re del surf Kelly Slater, lo scorso anno, si è rotto due costole mentre si cimentava sulla maestosa onda di Teahupoo: essere otto volte campioni del mondo non basta per uscire indenni dal gigante tubo. L'indomabile forza naturale che questa massa d'acqua esprime va dunque assolutamente rispettata e mai sottovalutata, neanche dai 45 surfisti migliori al mondo.
Incredibilmente quest'anno le condizioni altalenanti delle onde hanno ostacolato lo scorrere dell'evento, arrivando addirittura a dover allungare il periodo di gara per poter completare la terza tappa del mondiale. Diversi i colpi di scena che hanno alimentato la competizione: il novellino francese Jeremy Flores, appena approdato nel WCT, ha indubbiamente mostrato di essere all'altezza dei migliori surfisti del mondo. Nel quarto round questo ragazzo appena diciannovenne originario delle isole Reunion, è riuscito nell'ardua impresa di eliminare la leggenda del surf Kelly Slater sull'onda più "tosta" del pianeta. Questa è stata forse la prova, o la conferma, che esiste una nuova generazione di giovani surfisti pronta ad alimentare il livello di questo sport: la così detta New School. Flores porterà avanti la sua impresa fino ai quarti di finale, quando un invincibile Damien Hobgood fermerà il piccolo grande talento francese. Nel frattempo, con Kelly Slater fuori dalla competizione, si rivelano protagonisti indiscussi l'attuale leader del mondiale Mick Fanning, Joel Parkinson, uscito vincente nei quarti contro Andy Irons, ed un incontenibile Damien Hobgood.
La finale vedrà l'Australia a confronto con l'America, e dunque Damien Hobgood (USA) contro l'attuale candidato al titolo mondiale 2007 Mick Fanning (AUS). L'americano Hobgood darà conferma della sua fama di maestro dell'onda di Teahupoo, quando per uno scarto di soli pochi decimi (Hobgood 16.60v - Fanning 16.20) riuscirà a piegare il biondo Fanning. Mick Fanning resta comunque saldamente in testa alla classifica, mentre Damien Hobgood conquista il terzo posto preceduto dall'australiano Taj Burrow, altro aspirante al titolo 2007. Bisogna ora attendere il 20 giugno, data di inizio della quarta tappa del WCT: il Rip Curl Search, che quest'anno si svolgerà in Cile.

di Daniel Howard Scott - Rivist@online

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