23.7.07

Ciclismo




"Bycicle, bicycle! I want to have a bicycle I want to have my byke! I want to have a bicycle I want to have my byke! Bicycle, bicycle! Eh, i Queen...Quindi, come avrete già sagacemente capito, in tempi di Tour de France...Ciclismo!
Sport epico, faticoso, leggendario, di sacrificio...Insomma viene proprio spontanea la domanda: "ma chi ve lo fa fare??". In realtà so che per i ciclisti, dagli amatori ai professionisti, è un amore quasi bucolico quello per il loro sport, a loro piace proprio il pedalare con questo rito così ripetitivo tra i paesaggi...Ci sono addirittura dei corridori professionisti appassionati di fotografia che nelle corse a tappe si portano la fotocamera!...E come non ricordare Coppi e Bartali, Gimondi, Moser, Pantani, Cipollini, e i tanti altri eroi che con una bicicletta da sei chili percorrono migliaia di chilometri! Per me sarebbe faticoso fare 3500 km in tre settimane in macchina! E poi con qualsiasi condizione meteorologica, mi ricordo tappe innevate o con burrasche di pioggia, coi corridori che prima della discesa si "imbottivano" di giornali per patire meno freddo! Aiuto...
Adesso è purtroppo famoso anche per il doping. Al tour l'ultima novità è il boicottaggio da parte delle tv tedesche Zdf e Ard (ma che nomi hanno??) dopo che il ciclista tedesco Patrik Sinkewitz è stato trovato positivo al testosterone. Questo perchè tedeschi come Ullrich e Zabel erano stati coinvolti in queste vicende, e queste tv vogliono incoraggiare il ciclismo pulito. Il boicottaggio continuerà fino a quando non sarà chiarita la posizione del corridore, già sospeso dalla telekom, che ha da poco adottato un severo regolamento interno impedendo ai corridori di affidarsi a medici "chiacchierati" (e questo dimostra che nell'ambiente si sa tutto), e imponendo loro controlli a sorpresa. Quindi scelta coerente. Il problema è che dovrebbe essere l'UCI a prendere in mano la situazione, invece si lascia l'iniziativa alle singole federazioni nazionali (l'italiana è sicuramente la più rigida) e alle singole squadre. E così si spiega perchè Di Luca, solo sospettato, non può correre al Tour, mentre Valverde (che sembra molto più coinvolto) è in terra francese con la sua biciclettina.
Comunque siccome il doping c'è anche in altre discipline che riescono a oscurarlo meglio, tanto vale gardare l'aspetto poetico di questo sport, presente già alle olimpiadi del 1896!

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