5.6.08

Giro d'Italia: il ciclismo è veramente cambiato? In così poco tempo? Voglio anch'io la stessa bacchetta magica


Quest'anno nessun dopato al giro d'Italia.
Mi hanno stupito, devo dire.
Ha vinto lo spagnolo Alberto Contador, 26enne che l'anno scorso aveva vinto il Tour de France.
Aspetta, io ho dei ricordi...L'anno scorso al tour -che sarà ricordato per il doping collettivo- erano stati squalificati corridori importanti: Vinokourov e tutta l'Astana, che quest'anno non potrà partecipare alla grande boucle ed è stata ammessa al giro d'Italia per il rotto della cuffia; Rasmussen era stato cacciato dalla sua squadra, la Rabobank, mentre era in maglia gialla; Moreni, che non era un corridore importante ma era italiano. Ricordo i telecronisti (in testa Bulbarelli) che subito avevano avuto parole sprezzanti per il doping, salvo poi "giustificare" Moreni, ma questa è un'altra storia. Si parlava anche dell'operacion Puerto, che fra gli altri ha invischiato Basso e Ullrich, ed era stato coinvolto anche Contador -all'epoca della Liberty Seguros-. I giornalisti invocavano leggi internazionali univoche contro il doping per fare in modo che si eliminassero federazioni troppo "permissive" coi loro atleti per incrementare il prestigio internazionale (in testa quella spagnola).
Contador ha vinto il Tour, il suo nome dalla vicenda è sparito (che sia stata la stessa federazione ad "assolverlo"?), adesso ha vinto il giro, e nessuno ha ricordato niente, meglio non rievocare certe brutte situazioni.
Questo giro non l'ho seguito molto, devo dire che il doping mi ha arcistufato, l'idea di farmi coinvolgere da una cosa finta non mi garbava, in più le lezioni pomeridiane hanno fatto il resto. Ho cominciato a guardarlo nelle ultime tappe, quelle alpine, e mi sono appassionata come al solito, perchè tu vedi degli omini che pedalano e con gli occhi puntano l'arrivo, con la faccia impenetrabile, anche sotto il diluvio universale, anche sul Gavia e sul Mortirolo, e non puoi rimanere indifferente.
Però ho sentito che tranne in quelle ultime tappe ci sono stati pochi attacchi, poche fughe degne di nota, pochi eroismi (tranne il mastodontico Sella che d'ora in poi chiameremo IL DOLOMITICO), sono andati abbastanza piano.
Non so se sia vero, so solo che i telecronisti hanno giustificato questo asserendo che è una prova del fatto che gli atleti non sono dopati. Questo può essere giusto, ma allora gli anni scorsi deduciamo che erano dopati, dato che andavano più forte e combattevano di più?
O magari quest'anno c'è stato il diluvio per metà giro, non è agevole pedalare al massimo in quelle condizioni, o con le escoriazioni per le continue cadute.
Oppure per l'immagine del ciclismo si è tenuto tutto nascosto, forse c'è stata qualche positività ma non è stata diffusa la notizia, si aspettano le controanalisi.
Hanno anche detto che questo è stato uno dei giri più duri degli ultimi anni, sia come percorso che come partecipanti. Però il percorso era di 3400 km, mentre gli anni scorsi era più lungo.
Io spero che il ciclismo sia radicalmente cambiato, ma è possibile che una squadra squalificata interamente dal Tour si sia redenta e abbia portato un suo corridore cioè Contador a vincere? Speriamo di sì, speriamo di poterci appassionare nuovamente a questo grandioso sport.


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2 comments:

Luca Tittoni said...

Ciao Sara!
In primis il ciclismo, che non può essere rovinato da sponsor, direttori di squadre e corridori che spesso sono funanmboli dopati e non sportivi. E' uno sport meraviglioso... come pochi, con un suo radicamento nell'identità delle persone. Chi plaude senza padalare in qualche modo sente propria quella fatica. Condivisione massima, amore sportivo. Io su P.S.L.H. parlavo di Giro senza schermaglie, noioso per certi versi, con distacchi da 20" 40". Rispetto al passato una noia,vero, ma che noia sia se ben pulita. Ricordo sua Maestà Armstrong salire in moto a 100 pedalate al minuto. Bello, bellissimo, ma a me qualche dubbio lo suscitava. Fermo restando che era probabilmente e comunque una spanna sopra gl ialtri. Sulla durezza: questo Giro che ne dica Bulbarelli (colui che ha paragonato la pedalata del ciarlatano Riccò a quella di Pantani...oddio!) non è stato poi così duro rispetto agli altri... però qualcosa si sta muovendo. Un qualcosa di piccolo, ma pur sempre qualcosa. L'acqua, il chilometraggio,le escoriazioni, le squadre più deboli... secondo me c'entrano fino ad un certo punto, molto molto marginale. Farei caso ad una cosa: osservare la faccia dei corridori quando ora tagliano il traguardo o quando scalano il Mortirolo e confrontarli qualche anno orsono. Drammatico, si, il confronto è drammatico. Da lì nascono distacchi minimi di corridori per me molto simili e più puliti, in un'epoca per giunta senza fenomeni. Il fuoriclasse che pulito stacca tutti per me ne nasce una volta ogni 50 anni. Poi un'altra cosa: eccetto Sella, chi ha attaccato veramente sulle montagne, e parlo del Monte Pora, il giorno dopo è crollato o ha strafaticato stando buonino. Qualcosa è cambiato, un ciclismo pulito pulito è ancora lontano (sempre per me) ma qualcosa forse si è mosso. L'omertà è la vera piaga ma basta far pagare sempre e solo i corridori!Bacio, Luke

Sar@ said...

Quindi tu sei fiducioso...
E' vero che chi ha attaccato il giorno dopo non ce la poteva fare (vedi Riccò e Di Luca nelle ultime tappe), è vero anche che le facce erano stanche...
Forse è cambiato qualcosa, adesso però bisogna vedere che medie orarie terranno al tour de france!