14.9.08

In breve



Il commissario straordinario Alitalia: "questa vicenda è Fantozziana"

4 comments:

Luca Tittoni said...

Ciao Saretta, un saluto al volissimo. Sto spingendo parecchio.
Su Alitalia purtroppo noto che probabilmente non fallirà e... se anche dovesse fallire per buona parte di quei lavoratori raccomandati, ultraprivilegiati e clientelari (un recente e coerente studio stimava tale quota attorno al 60% dell'intero monte stipendi Alitalia) ci saranno paracaduti sociali di buon livello a carico nostro. Oltre al danno anche la beffa. Quindi tutto sommato se Alitalia dovesse fallire tutta questa gente non andrà probabilmente a fare concorsi veri,a lavorare seriamente (magari la terra, così Berlusconi e la Lega risolveranno anche buona parte della loro ossessione immigrati!!!) a sudare per passarli dovendo prima apprendere e molto altro,ma sparirà semplicemente il logo. Molti di questa gente rientrerà nel sistema là dove ne era uscita e finchè non vi rientreranno saranno sulle nostre spalle come lo sono stati fino ad ora, lavorando (non tutti, ma una nutrissima parte) la metà di un lavoratore vero e con privilegi che anche altre compagnie ben più agiate si sognano. Segnalo questo passaggio devastante: per andare a ritirare un nuovo aereo sono andati in 6 partendo oltre dieci giorni prima, passando per una settimana di mare (a spese dell'azienda) motivata come riflessione per dare il nome al nuovo velivolo e culminata col il ricevimento del nuovo mezzo. Altro che privatizzazione, contro simili sanguisughe nemmeno il privato potrebbe molto.
Ah, l'Italia!

Sar@ said...

Ciao Luca!
"Segnalo questo passaggio devastante: per andare a ritirare un nuovo aereo sono andati in 6 partendo oltre dieci giorni prima, passando per una settimana di mare (a spese dell'azienda) motivata come riflessione per dare il nome al nuovo velivolo e culminata col il ricevimento del nuovo mezzo." Oddio veamente? Qui la realtà supera la fantasia!
Comunque ho letto che i lavoratori non vogliono trattare per andare in cassa integrazione perchè prenderebbero il 60% dello stipendio lavorando, mentre se venissero licenziati senza lavorare prenderebbero l'80%!
La soluzione migliore era airfrance, ma coi se, coi ma e coi berlusconi non si fa la storia...

Luca Tittoni said...

Vero vero Saretta. L'ho sentito con le mie orecchie su di un filmato che assurgeva in sostanza come "documento nero di Alitalia". Ovviamente ne va sempre verificata l'attendibilità/veridicità, ma la ipotizzo molto buona.
Nonostante ciò trovo il tutto veramente irritante. A partire da Berlusconi e Colaninno. No, dico, per salvare Alitalia han messo alla presidenza uno dei padri dell'affondamento della Telecom. Quello del leveraged buy out assassino che inguaiò Telecom... poi arrivò Tronchetti è la stroncò del tutto vendendo alla sua Pirelli RE anche i comodini della stessa Telecom.
Mah? Misteri italiani. Comunque... in Italia ci sono persone con contratti a 10 giorni (vedere Adecco), con mobilità ridottissima e da fame. Impiegati che per avere i privilegi di un lavoratore Alitalia dovranno vivere lavorare e quindi reincarnarsi almeno cinque volte. Operai e impiegati per i quali quasi nessuno ha fatto così tanto; che han perso il loro posto nel silenzio, con stipendi più bassi di lavoratori Alitalia e mansioni anche più difficoltose.
Il problema di Alitalia stando a quanto sostiene Francesco Giavazzi sono i contratti. Ma non i contratti dei lavoratori, i contratti intesi nella loro generalità. Dal costo di chi fornisce le bevande da servire a bordo, ai contratti di fornitura carburante, ai contratti per gli slot (Malpensa-Fiumicino ecc ecc). Quindi o aspettare che i contratti scadano e negoziarne dei nuovi, frattanto inserire altra liquidità, cosa che il governo non può più fare per via dell'UE (ecco spiegata la cordata privata CAI), o far fallire il baraccone e soddisfare i creditori che verranno a battere cassa. In tutto ciò trovo odiosi quegli slogan/cori che si coniano durante questo genere di vicende, non sopporto la finta lotta sindacale della CGIL già accordata col padrone da tempo, ma per questioni di immagine sempre sugli scudi.
Non mi vanno giù i lavoratori (per buona parte raccomandati e clientelari) di Alitalia... che non sanno cosa sono assunzioni trasparenti ma conoscono benissimo l'assunzione italiota. Odio le corporazioni sindacali di una compagnia aerea che non può permettersi di assumere un pilota Iberia anche esperto perchè gli darebbero da pilotare un monoelica per svariati anni. Detesto l'esultanza nella difficoltà, gioia di persone che sanno di non cadere e che se anche cadessero cadrebbero in piedi.
Spero fallisca, questo dipenderà dal pressing dei creditori sul governo, non certo da CAI. Se il patrimonio di Alitalia è in grado in caso di fallimento di soddisfare buona parte dei creditori, Eni, Intesa ecc ecc non si metteranno di traverso per un suo fallimento... in caso però, i beni di Alitalia non dovessero riuscire a soddisfare con logicità buona parte dei creditori, allora questi premeranno sul governo per tenerla in vita.
Se dovesse fallire mi spiacerebbe enormemente per la storia, per l'identità aziendale del logo ecc ecc. Non mi spiacerebbe per quella parte (nn tutti) di pseudo lavoratori/rappresentanti che finge di difendere qualcosa e qualcuno, che non vuole la privatizzazione di Alitalia ecc ecc. Nel caso di un possibile fallimento Alitalia, per quanto mostrato, dispiacerebbe più a me che a loro, più al cittadino della Lapponia che a loro.
Ciò accade solo in Italia, in UK o USA i libri di Alitalia sarebbero da tempo in tribunale. Che Paese!
P.s. sorry, oggi so'polemico!

Sar@ said...

Luca ma che polemico, hai ragionissima! In Italia dal punto di vista imprenditoriale si sa che funziona al contrario, se fai fallire un'azienda importante, meglio se pubblica o finanziata dallo stato, hai più proabilità di avere altri incarichi.
Pensa che siccome Colaninno e la Marcegaglia sono di Mantova, la gazzetta di mantova ne tesse le lodi e li giustifica per qualsiasi cosa! Che tristezza...
Comunque, tornando ad Alitalia, sono d'accordo con Giavazzi, il problema sono i contratti, rimane da capire come sia stata possibile una cosa del genere. Vorrei capire una cosa però: mettiamo che io sia l'addetta alla stipulazione contratti commerciali per forniture e altro. Io sono un soggetto imparziale, mettiamo che io non voglia poi così tanto bene all'azienda per cui lavoro (vorrei sapere chi ama alitalia a parte la questione privilegi), però essendo io imparziae cerco -facendo il minor lavoro possibile perchè tanto ho il posto fisso- di garantire una fornitura almeno decente. Se non ho vantaggi con nessun fornitore cercherò una roba non troppo economica perchè rischio che faccia schifo e poi rischio di doverla cercare troppo e io non ho voglia di lavorare molto, però non la cerco neanche troppo costosa perchè comunque quello è il mio lavoro, e tanto non ho privilegi a contrattare con una ditta o con un'altra, quindi mi conviene scegliere la roba che sembra avere la miglior qualità/prezzo.
Questo è il ragionamento di chi non prende "agevolazioni", o forse mazzette o forse mance o chiamiamole come vogliamo, regali, pensierini, amicizie. Faccio fatica a pensare che non ci fossero anche questi fattori in campo quando c'erano da scegliere i fornitori.
O se no c'è in campo l'idiozia che comunque è da debellare.