11.12.08

Nadia Fanchini al primo sigillo planetario


Da Repubblica.it

Nadia Fanchini fa il bis, e che bis. La 22enne bergamasca, residente a Monte Campione (BS) trionfa nel supergigante di Lake Louise, a quarantotto ore dal secondo posto ottenuto in libera. Sono i due risultati migliori di sempre, per l'atleta lombarda, che fino a l'altro ieri poteva vantare soltanto un terzo posto, e che quest'anno ha anche dovuto superare problemi cardiaci che avevano indotto la Federazione a bloccarla.


Partita con il numero 5, la Fanchini ha dato subito la sensazione di aver svolto un'ottima prova, anche se alcuni piccoli errori commessi nella parte alta, confermati da riscontri cronometrici non eccezionali nei primi due intertempi del tracciato, facevano pensare che qualcuna, soprattutto tra le più forti, che partono intorno al numero 20, potesse batterla. Le discese successive, però, rafforzavano la posizione dell'azzurra. In particolare, risultava sempre più evidente la grandissima performance nella seconda metà di gara, dove nessun'avversaria riusciva ad avvicinarla.

La conferma arrivava dalle discese delle più forti, la castigamatti Vonn, la Riesch, la Goetschl, la Paerson, che le finivano lontano. Alla fine, l'azzurra ha preceduto di 28 centesimi due atlete che sicuramente non godevano dei favori del pronostico, la svizzera Fabienne Suter e l'austriaca Andrea Fischbacher, finite a pari merito alle sue spalle. Quello di Nadia, è il primo successo stagionale dell'Italsci femminile, e pareggia il conto con quello ottenuto da Peter Fill, tra i maschi, proprio sulla pista canadese, la settimana scorsa. Deludente invece, la prova delle altre azzurre, Recchia, Ceccarelli, Alfieri, Schnarf, tutte ben oltre il 25mo posto.

Una pista, quella di Lake Louise, che porta bene alle Fanchini, se è vero che l'unico successo della sorella Elena, a sua volta perennemente in lotta con il proprio fisico, è arrivato, in discesa, proprio sul tracciato dell'Alberta, nel 2005. Elena ha visto la gara dalla televisione: l'ennesimo infortunio, rottura del piatto tibiale, la terrà lontana dalle gare tutta la stagione.
"Questa di Lake Louise è davvero la pista Fanchini, bisogna cambiarle nome - ha detto, raggiante, Nadia una volta avuta la certezza del successo. "Con questa vittoria - ha aggiunto l'atleta lombarda, che ha usato sci davvero veloci sulle nevi umide di Lake Louise - pareggio anche il conto con mia sorella Elena. Ora non mi resta che andare avanti così, con costanza", ha concluso.

Dunque, le prime gare veloci al femminile dell'anno riconsegnano una Nadia Fanchini in grande forma. Peccato, viene da pensare, che la seconda libera, quella che si sarebbe dovuta svolgere ieri, sia stata annullata, chissà... Oggi la neve cadeva, ma la visibilità era buona, e comunque il supergigante non è veloce come la libera, quindi la partenza c'è stata, seppure con mezz'ora di ritardo. E forse proprio le condizioni avverse hanno permesso a Nadia di far valere, una volta di più, il grandissimo coraggio, che le consente spesso di mettere una pezza - ed è successo anche in questa occasione - ad una tecnica non proprio perfetta, che la porta a commettere errori evitabili.

E pensare che solo un anno fa, dopo una estate di tribolazioni, Nadia era in crisi perché il Coni l'aveva prudenzialmente bloccata impedendole di allenarsi e di gareggiare per una serie di meticolosi controlli cardiologici. Poi l'ok è arrivato e Nadia non si era fatta attendere conquistando un bel podio in discesa. Ora è il momento dell'esplosione, c'è da augurarsi definitiva.
Ora la Coppa del mondo donne torna in Europa: sabato e domenica prossimi sono in programma uno slalom speciale ed un gigante a La Molina, in Spagna. Torna in pista Denise Karbon, in cerca di riscatto.

In campo maschile, oggi era in programma un gigante, sulla pista di Beaver Creek in Colorado. Ha vinto l'austriaco Benjamin Raich, per un solo centesimo sullo statunitense Ted Ligety, che al termine della prima manche aveva un vantaggio in apparenza rassicurante. Terzo, ancora grandissimo, il norvegese Aksel Lund Svindal, vincitore in sequenza della libera e del super-g disputati ieri e venerdì, lui che sulla Bird of Prey di Beaver Creek ha avuto l'anno scorso, un incidente che ne ha messo a repentaglio la carriera.

Quarto l'altro norvegese Jansrud, davanti a Davide Simoncelli, migliore degli azzurri, finito molto più avanti dei capisquadra Blardone, 12mo e Moelgg, addirittura ventesimo: entrambi hanno sciupato un'ottima occasione, avendo concluso la prima manche al sesto e al settimo posto, giusto davanti al vincitore della gara, Raich. Per i maschi, il prossimo appuntamento è in Val d'Isère, dove sono in programma, a cominciare da venerdì, una supercombinata, un supergigante, un gigante e uno slalom.


3 comments:

Luca Tittoni said...

Ciao Saretta,
a te l'augurio di Buone Feste all'insegna delle cose più importanti e per un 2009 più sportivo che mai! :)
Luca

Sar@ said...

Grazie, anche a te!!!
Tanti auguri!!!!

Anonymous said...
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