20.8.12

Il Medagliere finale - bilancio olimpico degli sport individuali


E' ora di tirare le somme per la nostra spedizione olimpica. Abbiamo chiuso ottavi con 28 medaglie (8 ori, 9 argenti e 11 bronzi), quindi con una medaglia di bronzo in più rispetto a Pechino, la domanda è: possiamo ritenerci soddisfatti di questi risultati? Risposta: si e no.
Sì perchè obiettivamente le caute premesse di Petrucci che si augurava 25 medaglie e il decimo posto nel medagliere non lasciavano molti spazi per l'ottimismo, sì perchè nonostante tutti i tagli allo sport e una programmazione olimpica non ottimale comunque le medaglie le abbiamo portate a casa. No perchè hanno latitato gli sport principali delle olimpiadi, ovvero nuoto e atletica, in generale abbiamo conquistato molte medaglie negli sport "minori", ovvero quelli in cui c'è meno bagarre a livello internazionale dato che non sono universalmente praticati. No perchè abbiamo intere federazioni (aggiungiamo canottaggio, volendo anche canoa, sollevamento pesi, lotta, tuffi maschili, badminton, equitazione), che non paiono in grado di sostenere gli atleti portandoli ad un livello massimale. No per lo stesso motivo del sì: non è possibile che non abbiamo una programmazione sportiva in base al calendario olimpico diffusa in tutti gli sport. L'anno olimpico dev'essere considerato l'apice per ottenere i maggiori risultati, invece noi spesso ci affidiamo non dico al caso ma ai singoli atleti.

Ma vediamo quali sono le note positive e i "tasti dolenti" procedendo per sport:
- Scherma: il solito bottino di medaglie, 7, con l'en plein del fioretto femminile e l'oro a squadre maschile che rimarranno per molto tempo negli almanacchi. Nonostante la globalizzazione della scherma abbiamo ancora le scuole e i maestri migliori, anche se rimane un pò l'amaro in bocca per la spada, all'asciutto da medaglie. Dalla sciabola non ci si poteva aspettare molto di più dato il secondo posto di Occhiuzzi e il bronzo a squadre con Aldo Montano a mezzo servizio.
- Pugilato: rispetto a Pechino un oro in meno, con Cammarelle beffato dalla giuria in un verdetto stile Lupin a favore del pugile di casa. Francamente in questi casi non si può recriminare nulla all'atleta. Russo conferma il secondo posto, e Mangiacapre chiude con la medaglia di bronzo, peccato che passerà al professionismo. Si ferma prima delle semifinali Valentino, la sensazione è che per lui sia finita l'epoca d'oro.
- Taekwondo: l'efficienza è il profumo della vita. Due atleti qualificati e due medaglie, Sarmiento bronzo dopo l'argento di Pechino e Molfetta oro, vera sopresa di questi giochi, anche perchè gareggiava in una categoria veramente ostica.
- Tiro a volo: alti e bassi in questa olimpiade, era lecito aspettarsi qualcosa in più. Certo trionfale la corsa all'oro di Jessica Rossi praticamente perfetta. Ottimo anche l'argento di Fabbrizi. Ci si aspettava un rendimento più alto in generale, e una-due medaglie in più, ma negli equilibri olimpici ci può stare.
- Tiro a segno: grande ritorno dopo il fallimento di Pechino di questa disciplina, che grazie a Campriani trova un oro e un argento, e un altro argento con Luca Tesconi nella prima giornata olimpica
- Tennis: obiettivamente i nostri non potevano fare di più. Wimbledon = erba, superficie che non si addice alle caratteristiche dei nostri giocatori mediamente più "terraioli". Ci si aspettava una medaglia dal doppio Errani-Vinci, seconde in quanto a bravura solo alle sorelle Williams, ma il sorteggio beffardo le ha accoppiate ai quarti, è stato un match a senso unico a favore delle statunitensi.
- Vela: era forse utopistico pensare all'ennesima medaglia per Alessandra Sensini che ha concluso la sua carriera dopo le olimpiadi, se la sarebbe meritata, questo è certo. Otteniamo due buoni piazzamenti di Conti-Micol in campo femminile e di Zandonà-Lucchetti. Rimane l'amaro in bocca per la gestione federale del caso Pietro Sibello, escluso dalle olimpiadi nonostante si fosse qualificato anche se col fratello non gareggiavano per la FIV.
- Triathlon: il decimo posto di Fabian è un ottimo risultato considerando il campo partecipanti e le potenzialità del nostro atleta, speriamo che si possa migliorare a Rio.
- Tiro con l'arco: dopo il fantastico oro a squadre maschile è stato il nulla, vuoto cosmico. Sia gli uomini che le donne eliminati quasi subito, in particolare la squadra femminile ha deluso essendo campione del mondo in carica.
- Tennis Tavolo: risultati consoni alle aspettative in una disciplina dominata dai cinesi.
- Sollevamento Pesi: federazione dove sei? Disciplina che non aveva qualificato nessuno per questi giochi, a Londra per caso per qualche squalifica altrui. Ovviamente nessun risultato degno di nota.
- Pentathlon moderno: quattro qualificati per le finali su quattro, De Luca nono e una disciplina che appare in crescita, bene così.
- Tuffi: forse il rimpianto più grande per Tania Cagnotto, arrivata quarta nell'individuale per 20 centesimi di punto beffata dalla messicana Sanchez che mai l'aveva battuta e quarta nel sincro sempre da 3 metri con Francesca Dallapè. Ci siamo commossi con lei quando ha risposto in lacrime alle domande di Elisabetta Caporale, è una grande campionessa. Per il resto Noemi Batki decima dalla piattaforma. Uomini: non pervenuti. Anche qui urge esame di coscienza federale dopo il vuoto cosmico da quando hanno lasciato i fratelli Marconi.
- Nuoto: vero tasto dolente di questi giochi, un'unica medaglia della Grimaldi, bronzo nella maratona 10 km in acque libere, poche finali raggiunte dai nostri. Se il bis della Pellegrini agli occhi degli esperti pareva poco probabile dati i tempi registrati dalle avversarie quest'anno, comunque ci si aspettava almeno l'ingresso in finale dei 100 stile di Magnini, risultati più convincenti dalle staffette, una medaglia di Scozzoli, e perchè no una medaglia da Paltrinieri, il più giovane della spedizione che comunque col suo quinto posto ha ottenuto il piazzamento migliore dei nostri atleti in piscina (insieme alla Pellegrini e ad Ilaria Bianchi, l'unica in grado di migliorare il suo personale ai giochi).
- Atletica: voglio affrontare anche questa delusione per togliermi il pensiero. Il problema non è che avessimo grosse speranze di medaglia (a parte Shwarzer e la Di Martino nel salto in alto, infortunata), il problema è che nella disciplina regina dei giochi non abbiamo una squadra in grado di ambire a qualche risultato decente. Sono anni e anni che mi chiedo com'è possibile che lo sport più praticato a scuola (ore e ore in fila dietro ai compagni di classe invece di fare movimento o giocare a sport di squadra per aspettare il proprio turno per gettare il peso o per saltare in lungo, un vero incubo), più economico da praticare, in alcune discipline (vedi corsa) veramente accessibile a tanti, non sforni praticamente nessun campione. Risposta? Le altre federazioni coltivano gli atleti, li gestiscono a differenza nostra (v. pessima gestione di Howe, ci si potrebbe scrivere almeno il capitolo di un libro), mettono a disposizione centri federali di tutto rispetto e le piste d'atletica sparse per il territorio non sono vecchie di cent'anni come le nostre strutture di provincia. In più, come se ciò non bastasse, la federazione ha imposto dei limiti di qualificazione più severi dei limiti IAAF, ed ha impedito ad Howe reduce dall'ultimo grave infortunio di partecipare alla staffetta perchè giustamente non aveva accettato gli intensi allenamenti per i cambi, troppo precoci per lui. Per avere un cambio più pulito abbiamo rinunciato all'unico alteta in grado di combinare qualcosa. Complimenti, spedizione sponsorizzata dal brand "prosciutto sugli occhi". Insieme alla federazione del nuoto ci sarebbe da fare piazza pulita e ripartire da zero. Parzialmente consolatorio il bronzo di Donato associato al quarto posto di Greco nel salto in lungo.
Canottaggio: voglio chiudere il trittico delle federazioni magiche. In questo caso almeno è stato allontanato il tecnico, ci si chiede ancora perchè adesso e non un anno fa. L'unica medaglia arriva dal doppio Sartori-Battisti, anche loro non sostenuti dalla federazione.
- Canoa: anche qui alti e bassi. Storica la Idem, quinta, semplicemente da ringraziare per la sua splendida carriera. Anche qui da registrare il fatto che si è allenata da sola senza il sostegno federale. Insomma queste federazioni aiutano o sono dei macchinoni politici che si frappongono fra l'atleta e il risultato ad alti livelli? Gli altri atleti non pervenuti, comunque gli italiani erano solo in 3, decisamente pochi.
- Canoa slalom: splendido oro di Molmenti in un crescendo gara dopo gara, abbiamo qualificato 4 atleti su 4, insomma ottima olimpiade.
- Badminton: siamo alla periferia delle gerarchie mondiali, è uno sport che in Italia non prende piede nonostante la crescita di Agnese Allegrini, che però alle olimpiadi si è fermata subito.
- Ciclismo su strada: altro capitolo da aprire. In campo maschile non si spiegano alcune scelte di Bettini nelle convocazioni, la squadra non è mai parsa in grado di lottare per una medaglia, brutta corsa. In campo femminile abbiamo puntato tutto sulla Bronzini sbagliando nettamente, l'olandese era comunque troppo forte per ambire a un oro, ma potevamo lottare per una medaglia, cosa che non è avvenuta dato che la nostra formazione è sempre parsa in ombra.
- Ciclismo su pista: paghiamo in parte le scelte del CIO che ha recentemente cambiato le discipline olimpiche, ma anche qui appare un movimento latitante. Elia Viviani ottiene comunque un buon piazzamento nell'omnium.
- Mountain Bike: la gara di Fontana ha dell'incredibile: primo per un buon tratto di gara, si rompe la sella, ed in modo eroico resiste terzo correndo sempre sui pedali, arrivando in lacrime. In campo femminile ci si aspettava di più da Eva Lechner.
- BMX: De Vecchi fa quello che può in questa disciplina emergente. In italia praticamente non abbiamo piste e neanche praticanti, nessuna pista italiana ha la rampa di lancio olimpica, pareva fracamente impossibile fare di più in questo sport in cui chi vuole fare il professionista emigra negli Stati Uniti. 
- Ginnastica artistica: ottimo bronzo di Matteo Morandi, quarti posti per Busnari e Vanessa Ferrari scippata del bronzo. Gli anni d'oro di Chechi e Cassina sembrano finiti perlomeno in quest'epoca di cambio generazionale, olimpiade comunque positiva.
- Ginnastica ritmica: buono il bronzo nella gara a squadre, le ragazze hanno pagato qualche errore in finale ma possiamo dire che è stata una spedizione positiva.
- Lotta: Timoncini esce al primo turno, era obiettivamente impossibile sperare nell'oro come era accaduto a Pechino con Minguzzi ma si poteva fare meglio.
- Judo: si temeva il nulla dato l'anno non positivo di Giulia Quintavalle (poi quinta) e l'infortunio di Elio Verde, anche lui quinto, e invece è arrivato lo splendido bronzo di Rosalba Forciniti. Forse ci si aspettava una medaglia in più ma sono comunque risultati sufficienti. 

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