20.8.12

Le Olimpiadi degli sport di squadra


 Dopo aver analizzato gli sport individuali veniamo agli sport di squadra:
- Pallanuoto: Settebello da incorniciare, splendido argento dietro la Croazia del maestro Ratko Rudic che è parsa imbattibile. I nostri in finale hanno tenuto nel primo tempo partendo in vantaggio con un parziale di 2 a 0 e poi resistendo per qualche minuto alla rimonta croata. Poi gli avversari sono saliti in cattedra, erano più solidi sia in difesa che in attacco e hanno piazzato due break. Noi non siamo più stati capaci di sfruttare l'uomo in più, molte nostre azioni si sono concluse senza tiri ambiziosi allo scadere del tempo concesso, e il successo croato è stato inevitabile. Ottimo lavoro di Sandro Campagna chiamato alla ricostruzione del movimento dopo il fallimento della giovane squadra italiana ai Mondiali di Roma 2009: ha preservato e lavorato sui giovani migliori affiancando grandi esperti (v. Felugo e Tempesti), veri fari di questa nazionale.
Setterosa assolutamente insufficiente, settima davanti solo alla Gran Bretagna, qualificata in quanto paese ospitante. Mai in grado di battere nessuna avversaria, unico scatto d'orgolio contro gli Stati Uniti nei quarti, comunque troppo forti per noi, poi sono diventate campionesse olimpiche. Francamente fatico a capire questa involuzione dopo l'oro europeo, penso che si sia trattato di un "torneo no" da valutare al di là del reale stato di salute del movimento e del lavoro di Fabio Conti.



- Pallavolo: che bello vedere i ragazzi sul terzo gradino del podio con la maglia numero 16 di Bovolenta, sicuramente un'immagine icona di queste olimpiadi. I ragazzi hanno disputato un torneo al massimo delle loro potenzialità, battendo nei quarti di finale gli Stati Uniti, cosa che nessuno si sarebbe aspettato. Contro il Brasile non hanno potuto nulla, e nella finalina per il bronzo si sono riscattati vincendo contro la Bulgaria che li aveva battuti nel girone 3 a 0. 
Le ragazze anche in questo caso hanno deluso le aspettative, si sono fermate ai quarti di finale come ad Atene e a Pechino, rimane la maledizione olimpica per loro. Secondo me è necessario un cambio generazionale dato che abbiamo una delle squadre più anziane, è ora di dare spazio alle giovani sostenendo il loro percorso ai vertici.

- Beach volley: buoni risultati per questo movimento sportivo in crescita compatibilmente con le scelte federali di portare solo una coppia maschile e una femminile. Cicolari-Menegatti e Nicolai-Lupo si fermano ai quarti, era francamente impossibile sperare di meglio. 


- Calcio: non pervenuto. Non che durante le olimpiadi io senta particolare necessità di parlare di calcio, quindi è stata un'assenza per me indolore, ma con tutto il carrozzone mediatico e i soldi che muove il calcio il Italia una qualificazione under 21 era quanto meno augurabile. Anche qui c'è un problema di fondo: non si lavora sul passaggio dei giocatori dai vivai alle prime squadre, col risultato che i grandi club si affidano a stranieri già "pronti" e si indebolisce il nostro movimento.

- Pallamano: peggio che andar di notte. Come sempre, non si sono qualificate le nostre squadre in questo sport veramente emozionante. Pare che la federazione per prima non abbia neanche capito le potenzialità di questo sport relegato ai margini. Adesso partirà un progetto federale per cui le ragazze giovani della nazionale formeranno una squadra che gareggerà nel campionato nazionale, in modo da far crescere l'intera nazionale e raggiungere la qualificazione olimpica.

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